Se ripenso alle lezioni di musica che seguivo a scuola, inizio a sbadigliare: una noia mortale rappresentata perfettamente dal quel colore beige spento del mio piffero flauto, con cui dovevo imparare a suonare “Dolce Sentire”. Uno strazio.
Non parlatemi di pentagramma, note e altro ancora: ho appiccicato due concetti in testa giusto per prendere un bel voto sulla pagella.
Stop: fine della mia carriera musicale
Eppure io amo la musica, fa parte della mia vita, delle mie giornate. Mi incanto ad ascoltare mani esperte suonare il piano. La musica è come una colonna sonora della vita di ciascuno di noi. Non ho mai imparato a suonare uno strumento. E me ne dispiaccio.
La musica è passione, è forza, è emozione, è gioia, un mare in piena e se non la si insegna trasmettendo tutto questo, beh, va a finire che si perde un’occasione.
Regalare ai miei figli l’opportunità di divertirsi, imparando a suonare seriamente
Questo è lo spirito con cui, in questi giorni, ho accompagnato i miei bimbi a una lezione di prova del corso di musica Yamaha “Junior Music Course” – per bambini di 4 e 5 anni, ma ce n’è uno anche per i 3 anni -, organizzati, qui a Genova, dall’associazione culturale Obiettivo Musica.
Regalare loro l’opportunità di emozionarsi, di gioire e di divertirsi, anche imparando. L’opportunità, in sintesi, di appassionarsi a qualcosa da cui siamo già naturalmente attratti: i suoni.
Perché non provare a stimolare ulteriormente questa passione? Se penso a tutte le volte che li ho visti saltare, ballare, imparare a memoria in due secondi, tutte le canzoni di Masha e Orso, di Daniel Tiger, perché non provare? Mi sono detta, non dovessero averne piacere non si va oltre: però ci provo! E poi, voglio fare anche io pace con quelle lezioni del piffero della mia infanzia.
In fondo al mar potrai veder….etciù etciù etciù
E ora vi racconto della nostra lezione, che ci ha regalato, – includo anche me perché, una delle peculiarità del corso Yamaha, è che alle lezioni siano presenti anche i genitori -, un primo contatto con la musica, serio, gestito con professionalità, ma anche molto divertente!
All’inizio, il fatto che anche io dovessi essere presente, mi ha lasciata perplessa, si sa con tutte le cose che abbiamo da fare, chi si ferma è perduto, no?
Invece mi sbagliavo: condividere questa ora di musica, canto, ballo, con i miei figli è stato bellissimo, anche perché le lezioni sono collettive, quindi un’ottima occasione di condivisione e lavoro di squadra con altri bambini e genitori.
All’inizio, specialmente nelle situazioni nuove, non è che i nostri figli si buttino alla prima. Ho notato, invece, che la mia presenza dava loro sicurezza e, anche quando si dovevano allontanare da me per andare vicino all’insegnante, girarsi e vedermi lì, sorridermi, li faceva stare sereni. Non solo, a questa età (4-5 anni), noi siamo il loro punto di riferimento: vedermi fare le stese cose, cantare, suonare con loro, li ha resi ancora più partecipi. Un’ora alla settimana di condivisione e gioia, un bagaglio che poi, ci porteremo a casa, dove potremo ricreare “il nostro ambiente musicale perfetto”.
(Sì, ve lo dico proprio: mi sono divertita tantissimo, della serie bye bye lezioni del piffero).
Cosa c’è di più bello dell’ascoltare musica? Imparare a suonarla sorridendo
La lezione è iniziata con un bellissimo saluto musicale, che la nostra insegnante ci ha dedicato suonando e cantando una canzoncina al piano forte; canzoncina che poi, prima i genitori e subito dopo i bimbi, è stata ripetuta da tutti. Finiti i saluti e le presentazioni, ai bambini è stata letta una storia illustrata, venendo coinvolti in prima persona: hanno dovuto riprodurre alcuni suoni con parti del loro corpo, quali mani, piedi ecc.
La storia raccontava di una famiglia di balene che starnutivano provocando grandi e piccole onde: i bambini dovevano starnutire e sbattere forte le mani per simulare il suono della coda. La narrazione è stata seguita dall’ascolto di una canzone che raccontava questa stessa storia e loro, guidati dalla bravissima insegnante, dovevano riprodurre gli starnuti e lo sbattere della coda, tutto in momenti precisi della canzone.
Mattia e Amalia erano contentissimi, ancora di più quando è stato il momento di di sedersi alla tastiera e iniziare a riprodurre una nota: il DO.
Lo sapevate che il DO è una nota che ha i baffi?
Noi lo abbiamo scoperto in quella mattina tutta musicale, ce lo ha fatto notare la nostra insegnante, disegnando la posizione di questa nota sul pentagramma e, in effetti, sembra davvero che sia così. Non solo, siccome ogni nota ha una sua “casetta” sulla tastiera, abbiamo anche scoperto dove abita e l’abbiamo suonato.
Vedete cosa intendo, per imparare divertendosi? Durante questa prima lezione di prova abbiamo già imparato molte cose, quasi senza nemmeno rendercene conto, perché nel mentre stavamo cantando, ballando, suonando.
Anche il fatto che le lezioni siano collettive, rende tutto molto più divertente e piacevole, c’è la condivisione, c’è il fatto che un compagno incoraggia l’altro, sviluppando così la socialità dei nostri figli e il desiderio di collaborare.
Tutto questo senza perdere la serietà dei contenuti insegnati, di un metodo educativo, quello Yamaha, volto ad assecondare il naturale sviluppo dell’orecchio dei nostri figli che, in questa fascia di età (4-5 anni) raggiunge il suo massimo sviluppo. Gli insegnati sono preparati, molto disponibili e coinvolgenti.
“Mamma, quando andiamo di nuovo a lezione di musica?”, me lo ha chiesto Mattia subito dopo essere uscito, un feedback migliore non ve lo posso dare.
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