Ho un figlio maschio e una figlia femmina: insieme al mio compagno, devo insegnar loro due cose molto importanti per evitare un domani che entrambi possano diventare rispettivamente un carnefice e una vittima.
A Mattia che le donne non si toccano nemmeno con un fiore. Il che significa, insegnargli il rispetto per esse, e anche amarlo a tal punto che lui possa a sua volta amare e non possedere.
Devo insegnargli che le braccia sono fatte per abbracciare, le mani per accarezzare.
Ad Amalia invece, devo insegnare a non scambiare il possesso, per amore. Il che significa insegnarle il rispetto per se stessa, e amarla a tal punto che possa amarsi e amare a sua volta.
La violenza sulle donne esiste
Eccome se esiste.
Spesso si pensa che sia solo quella fisica, quella che lascia segni sul corpo: lividi, tagli, nei casi più tragici, fino ad arrivare al femminicidio.
Violenza, però, non è soltanto dare una sberla, un pugno, un calcio.
Esiste una forma di violenza più subdola, meno visibile, ma altrettanto dolorosa e pericolosa: è la violenza psicologica emotiva, quella fatta con le parole, i comportamenti, gli atteggiamenti intimidatori, denigranti. È una violenza che mira a rendere la donna che la subisce insicura, colpevole di qualcosa che in realtà non ha mai fatto, che vuole svilire la sua persona, in modo tale da averne il totale controllo.
Si può pensare che, non lasciando segni evidenti, possa essere meno grave e dolorosa, ma non è così.
Alcuni possono anche non considerarla violenza, ma non è così.
Purtroppo, colpisce moltissime donne che, spesso, sono inconsapevoli di esserne vittime e le conseguenze, sono devastanti al pari di quella fisica.
Non è facile uscire da questi contesti di violenza domestica, spesso tutto questo dolore, questa umiliazione resta chiusa tra le mura di casa.
Eppure, i dati statistici, i telegiornali, dicono sempre più chiaramente, come siano moltissime le donne vittime di violenza e di femminicidio.
Cosa si intende per violenza domestica
Per violenza domestica si intendono tutti quegli atti di vessazione compiuti dal partner intimo o da altri membri del nucleo familiare: maltrattamenti fisici, violenza sessuale, vessazioni psicologiche, vessazioni economiche.
Le violenze, che si presentano ciclicamente e in modo sempre più grave, all’inizio sono impercettibili per la donna stessa, ma diventano via via sempre più pesanti, fino a trasformarsi in un’orribile gabbia, da cui la vittima ha grande difficoltà ad uscire.
È una spirale di comportamenti, atteggiamenti e atti, in cui la donna viene risucchiata:
- Indimidazione
- Isolamento
- Svalorizzazione
- Segregazione
- Aggressione fisica e sessuale
- False riconciliazioni
- Ricatto dei figli
Tutto questo, a un certo punto, porta la vittima, a sentirsi depressa, confusa, inconsapevole del perché si trovi in questo stato e di chi l’abbia ridotta così. Le botte, che spesso arrivano, possono per assurdo essere lo spiraglio per “aprire gli occhi” ad alcune di queste donne che, per fortuna, iniziano a cercare aiuto e il modo di uscirne.
Associazione IOTUNOIVOI Donne Insieme: dalla violenza è possibile uscirne
L’associazione IOTUNOIVOI Donne Insieme è nata a Udine, nel 1995 e da allora, si occupa di sostenere, aiutare le donne vittime di violenza domestica e i loro eventuali figli.
È nata da un gruppo di donne, professioniste in vari ambiti, che hanno scelto di mettere a disposizione proprio questa loro multiprofessionalità, per aiutare e sostenere le donne vittime di violenza. Lo fanno in modo concreto, con un Centro Antiviolenza dove chi è vittima può rivolgersi e comprendere, attraverso la relazione e la solidarietà con altre donne, che dalla violenza si può uscire.
Il personale è composto da operatrici e/o volontarie formate sul tema della violenza sulle donne e sui loro bambini.
Al Centro Antiviolenza offre ascolto telefonico sempre attivo, contattandolo le donne possono ricevere informazioni e prendere appuntamento.
Inoltre, incontri programmati di ascolto, confronto, informazione e sostegno. Sono organizzati principalmente presso la sede del Centro a Udine.
Ospitalità nelle situazioni a maggiore rischio per le donne con i loro eventuali figli minori. Nelle situazioni più a rischio, il Centro può ospitare la donna insieme a eventuali figli minori, o programmandolo con lei stessa o, in caso di emergenza, su richiesta delle Forze dell’Ordine.
Assistenza paralegale e consulenza legale (al bisogno). Vengono offerte informazioni legali utili allo specifico caso e sostegno alla donna tramite la collaborazione con i suoi legali. In alcuni casi viene offerto l’affiancamento nell’iter processuale.
Gruppi di auto-mutuo-aiuto per donne vittime di violenza.
Progetto di ospitalità per le donne “in uscita” dalla violenza. L’associazione offre a tutte quelle donne che sono state ospitate per un certo periodo nel centro, ma che necessitano di un’ulteriore periodo per rendersi autonome, la possibilità di essere ulteriormente ospitate presso altre sedi.
Associazioni come queste, dimostrano con il loro impegno, la loro rete, il loro continuo e incessante lavoro a sostegno delle vittime, che uscire dalla violenza è possibile.
Per maggiori informazioni, visitate il SITO dell’Associazione.
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