Quarant’anni. Sticazzi!

Scusate il francesismo, ma questa è la risposta che mi ha dato la maggior parte delle persone a cui ho detto l’età che ho compiuto qualche giorno fa.

Sentirsi rispondere Sticazzi, Fa pensare che, allora, è davvero un numero di anni consistente.

A dirla tutta ti fa proprio sentire “vecchia”.

Provate a ripetere con me a voce alta: quaranta.

Si, effettivamente, è un numero bello corposo.

Un bel traguardo, mi hanno anche detto.

Un bel traguardo di che? Io voglio vivere ancora, non mi bastano mica.

Da 20 a 40 in un lampo

Il tempo vola non solo da quando sono mamma. Certo ve l’ho già detto, i miei figli vanno alla velocità della luce, ma anche io tengo un bel passo.

La differenza? Che loro crescono e io invecchio.

Devo dire, eppure, che è stato un attimo, passare da 20 a 40 anni. Almeno, così mi è sembrato, perché, in realtà, se mi fermo a guardare indietro e a “snocciolare” un pó la mia vita sino a oggi, mi rendo conto che invece, di strada ne ho fatta.

È che certi momenti, quelli importanti, quelli che imprimono il cuore, quelli che segnano un momento di crescita o di crisi, accorciano le distanze.

Si, lo so, avete un punto interrogativo in mezzo alla fronte. Cosa caspita sto blaterando?

Ve lo spiego con un esempio.

È come un testo evidenziato: un libro di 200 pagine rimane sempre di 200 pagine, ma se incominciate a leggere solo le parti sottolineate, ecco che il libro sembra più corto.

Con la vita succede la stessa cosa, secondo me.

A quarant’anni te ne rendi conto solo un pochino di più, perché di frasi fasi, ne hai evidenziate un bel pò. Perché a quaranta non sei davvero più una ragazzina, nemmeno più una giovane donna. Sei donna. Punto.

Avete detto niente!

Finalmente Donna con la D maiuscola

I miei primi 40 anni.

Per me solo il titolo di un film, fino a qualche giorno fa.

Fede, 40???? non li dimostri per niente!

Si, è vero. È la rivincita di una piccola nerd che, a 20 anni suonati, doveva ancora mostrare la carta di identità per entrare in discoteca.

Ora lo so, allora ci pativo, che in realtà era un qualcosa che mi sarebbe venuta utile crescendo.

Che poi, ora che ci sono penso, perché desiderare di mostrarne meno?

Semplice: è vero, invecchiare spaventa.

Spaventa perché per tanti giorni, che diventano anni, ti guardi allo specchio e ti vedi sempre uguale.

A un certo punto però, ti accorgi che non è così: basta solo una foto di quando avevi vent’anni che ti capita tra le mani per caso.

La maledetta.

Allora incominci a osservarti meglio, la tua espressione è più matura, la tua pelle un pò meno distesa, qualche rughetta qui, qualche rughetta qua….e ripeti a te stessa: hai 40 anni.

Passato il primo momento di smarrimento, (perché si, hai un leggero sussulto al cuore), ti riguardi e personalmente, ho visto una donna molto più consapevole di se stessa. Una donna che più di qualsiasi altro momento della sua vita, sa chi è e si trova esattamente dove avrebbe voluto essere.

Questo è Figo! È adrenalina.

Ho un maggior controllo su me stessa (ho detto maggiore non totale !) e ho fatto pace con il fatto di non essere una bellezza mozzafiato (a 20 credi sia necessario per conquistare il mondo), ma so di essere un tipo e soprattutto, so che questo è anche meglio!

La mia cara Coco la sapeva lunga e aveva ragione. Sono assolutamente d’accordo.

Io sono contenta dei mei 40 anni. E devo trovare il modo di essere irresistibile negli anni a venire.

I miei anni, 40, guai chi me li tocca!

Ci sono volute due gravidanze e due parti, per avere quelle zampette di gallina a lato dei miei occhi. È sempre due gravidanza per avere questa pancina morbida e questi fianchi arrotondati.

Ci sono voluti tanti sorrisi per avere più marcate quelle “due parentesi” intorno alla mia bocca. Un bel pò di lacrime per l’espressione che ho oggi negli occhi.

Tanto amore della tua famiglia, per accettarti così come sei e soprattutto amarti per come sei.

Non è mica stato facile. Proprio per niente. Tante facciate, tante cadute. E tra una e l’altra ho imparato a rialzarmi. Non sempre facilmente.

La consapevolezza dei propri limiti, ma anche delle proprie capacità.

Davvero, se dovessi associare una parola ai miei anni direi subito consapevolezza. È questa la mia conquista personale più grande.

Nonostante per me, questo sia una fase “scarabocchio” dal punto di vista professionale, so però, cosa non voglio essere o fare. Mi sono scoperta creativa, quando sono arrivata fino a qui credendo di non esserlo affatto. E ho avuto il coraggio di osare, di rischiare. Non vi so ancora dire se ho fatto strike oppure no, ma va bene così. Ho sempre qualcosa a cui tendere.

A 40 anni ho imparato che

  • La benzina della vita è la motivazione e avere sempre un progetto da realizzare.
  • Il segreto per farcela è essere grati sempre di ciò che si ha, senza darlo mai per scontato.
  • Le basi da cui partire: Amarsi per primi, se si vuole essere amati a nostra volta. Anche se arrivare ad amarsi, vuol dire essersi sentiti amati. E qui si torna al ruolo dei genitori: l’amore incondizionato per i propri figli, è quello che mattoncino dopo mattoncino costruirà la loro autostima. Poi c’è il carattere, poi c’è l’esperienza di vita, ma prima di tutto l’amore di mamma e papà.
  • A essere anticonformista quel tanto che basta per non essere pecora in mezzo al gregge. Far sentire la propria voce, per diffondere e difendere quello in cui credi.
  •  La famiglia è tutto. Diventare madre il mio dono più grande.

Non ho ancora imparato, però, a cucire le mie mani bucate e a comprare la crema per il viso giusta!

 

1 commento

  1. Tanti auguri splendida quarant’enne!! <3

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