Potrei raccontarvi che è tutto sotto controllo.
Potrei dirvi che mi sono trasformata nella Maria Montessori versione 2.0: che quindi, sono un vulcano di idee su come intrattenere in modo educativo i miei figli. Potrei descrivervi dettagliatamente la nostra giornata, mostrandovi quanto sia organizzata e scandita da attività precise. Pittura, disegno, lettura, canto, musica, ballo… potrei farvi venire l’acquolina in bocca nel presentarvi ricette dolci e salate in cui i miei figli ed io ci cimentiamo in queste giornate…
Potrei giurarvi che tablet e tv sono banditi da questa casa.
Potrei dirvi che sono sempre perfettamente pettinata, truccata, che non indosso una tuta sciatta, ma completi comodi ed eleganti.
Potrei… ma vi mentirei…
Vi direi una serie di bugie da far raggelare anche Pinocchio.
La realtà dei fatti è che le nostre giornate sono un grandissimo casino. No, non per colpa dei miei figli, ma per colpa mia, che sono discontinua, agitata, angosciata: un momento ci mettiamo a disegnare, ma poi mi suona il telefono e allora mi distraggo e nel mentre che metto gli AirPods per rispondere al telefono, già che ci sono stendo la lavatrice appena finita… Mammaaaa vieni a disegnare?
Arrivo…. tra dieci, quindici, venti min… un’ora…
E poi, quella mail da controllare, la notifica della nuova notizia sul Covid19…stai calma Fede, stai calma… allora si torna a giocare, dai! Bimbi eccomi!
Potrei dirvi che ho tutto sotto controllo, ma vi direi una grandissima cazzata.
Andrà tutto bene un cazzo, perché già per molti non sta andando bene per niente… e il suono continuo delle ambulanze che passano più volte nella giornata, me lo ricorda eccome, insieme alle notizie, ai tg, ai messaggi con i numeri verdi, alla voce al megafono che dice di stare a casa.
Dio Mio aiutaci….
No, non ho proprio nulla sotto controllo, proprio nulla.
Mi mancano mia sorella e i mei genitori come l’aria..Papà ti prego non uscire, mamma anche tu, Samantha stai attenta… pezzi di cuore sparsi qua e là..
Durante la giornata, più di quanto vorrei, mi assale un’angoscia che mi pietrifica, soprattutto la mattina appena sveglia, quando mi devo convincere che ce la faremo e poi, la notte quando vengo assalita dai pensieri più tristi.
In quei momenti, guardando i miei figli, penso: non voglio che ci accada nulla.. e piango. A volte, mi nascondo in bagno, magari sotto la doccia così poi, se divento paonazza posso dare la colpa al caldo.
Oppure, ho momenti con reazioni assurde, la classica voce strozzata, che ti esce a denti stretti, quando vorresti stare sola, nella tua confusione e invece, vieni continuamente disturbata: mamma Ami mi ha detto, Matty mi ha fatto, mamma ho fame, mamma ho sete, mamma mi porti la coperta, mamma, mamma, mamma, mamma.
Io vorrei solo silenzio, magari anestetizzarmi catapultandomi in una realtà parallela, che so ai tempi dell’incoronazione della regina Elisabetta con The Crown, oppure in un film di quelli all’italiana con Fabio De Luigi…
Non pensare.
E dopo ogni mia reazione eccessiva, il senso di colpa, quello che mi riporta alla realtà e che mi fa dire: oh ma sei proprio una mamma di merda.. sti due cosa ne possono se il mondo va così male? Se dovesse succederci qualcosa… no, Fede, goditi tutto anche i due milioni di mamma ripetuti al secondo, così pensi che vorresti passare i prossimi mille anni a sentirti chiamare a ripetizione mamma.. quindi va bene così.
#andratuttobene…. un mantra?
Potrei dirvi che andrà tutto bene, in una sorta di mantra che questo hashstag è diventato per tutti, quello grazie al quale ho preso in mano i pennarelli e in un raro momento di creatività didattica, li ho fatti colorare e disegnare. Io con loro.
Forse però, io vi direi andrà tutto meglio… meglio di questi giorni in cui rimpiango il peggio di quelli passati…
Allora vi dico la verità: io ho PAURA e mi viene da piangere e mi si spacca il cuore.
Mi sento sola, vorrei che qualcuno mi prendesse tra le braccia e mi dicesse andrà DAVVERO tutto bene…
Vi dico che sono nel caos più totale, che le nostre giornate sono improvvisate, che non so assolutamente regolarmi con spesa e scorta di cibo. Che non mangio la pasta, ma la cucino ai miei figli, così magari dura un po’ di più e non dobbiamo andare al supermercato (che cavolo quanto mangiano questi due?). Mi faccio la doccia ogni giorno, ma indosso tute e pigiami improponibili, che sono brutta, indosso sempre gli occhiali quelli vecchi da casa. Che mi guardo allo specchio e a volte, non mi riconosco.
La verità è questa.
Evito I social come non mai, perché se li apro leggo notizie angoscianti, gente incazzata per qualunque cosa: chi esce e se ne fotte, chi sta a casa e passa la giornata a fare la spia su quello che fa il vicino, di chi si disgusta dei flashmob e di chi, invece li difende a spada tratta.. .quando invece, vorrei leggere solo cose leggere, che mi facciano sorridere proprio ora, in cui per la prima volta nella mia vita, avverto l’emergenza, quella realtà cosi surreale da farmi svegliare la mattina dicendo: no, cavolo! Non era un fottuto incubo!
La mia verità è questa.
Il mio hashtag #andratuttomeglio… speriamo.