Sarà che è stata una donna unica, sarà che il suo stile è ineguagliabile, sarà che grazie a lei le donne hanno iniziato a vestirsi in modo più comodo, senza perdere in femminilità. Sarà perché la 2.55 resta e resterà uno dei miei “grandi classici “ sogni. Sarà che per me, con lei, non si è trattato solo di moda e di stile, ma proprio di una filosofia di vita.
Sarà che, prima di diventare A (Im) Perfect Mom, io ero Madrmoiselle Coco, il mio nick per tutto.
Sarà che ho imparato ad amare Chanel N.5, perché non potevo accettare di amare così tanto la sua creatrice, ma non apprezzarne l’essenza.
Sarà che lei era Gabrielle Chanel, ossia Coco Chanel, una donna forte, determinata.
Partita da zero, si è creata un impero e non senza sudarselo e senza rinunce.
Per tutte queste ragioni, ecco perché quando ho letto “Coco Chanel” su un libro illustrato per bambini, non ho potuto non comprarlo.
Un libro dalla copertina rigida e dalle pagine morbide, forse un po’ come era Coco.
L’ho comprato immaginandomi con Amalia seduta sul letto a leggerlo insieme ed è andata che l’ho letto quattro volte di seguito a mio figlio Mattia.
C’era una volta Gabrielle “Coco” Chanel
Tra le sue pagine, ricco di illustrazioni, viene raccontata la storia di questa grande donna,
Come Una sorta di favola che, però, questa volta non parla di principesse e principi azzurri, ma di una donna concreta, pragmatica, creativa all’ennesima potenza(come negarlo?).
Tutto inizia con una bimba in un collegio, descritta come diversa dalle altre, perché lei, invece che giocare, cuce.
Viene poi, narrato del perché da Gabrielle Chanel, sia diventata Coco Chanel: per sbarcare il lunario, oltre a lavorare in una sartoria, la sera cantava e, grazie a una frivola canzoncina del suo repertorio, “Qui qu’a vu Coco”, i soldati che andavano ad ascoltarla, le attribuirono questo soprannome.
Pagina dopo pagina, si scopre che è grazie a lei che le donne hanno iniziato a indossare abiti più comodi, meno rigidi e persino i pantaloni (senza perdere in femminilità, ma esaltandola, aggiungo io).
Da quando aprì il suo primo negozio a Parigi di cappelli da lei creati, a quando con il suo stile mostró alle donne, come si poteva essere eleganti anche senza lustrini luccicanti.
E come ogni favola, c’è anche il lieto fine: grazie alla sua creatività, intelligenza, spirito imprenditoriale, al suo essere indipendente ed emancipata, ha dimostrato che,
“essere diversi, poteva spingere altre persone a pensare in modo diverso” (Cit. libro).
Credo che questo, sia un insegnamento importante da dare ai nostri figli.
Questo libro, come vi accennavo, fa parte di una collana dal titolo “piccole donne, GRANDI SOGNI”, ce ne sono molti altri, tutti dedicati a donne che hanno fatto la storia.
Quale sarà il prossimo che sceglieremo?
Coco Chanel
Autore: Maria Isabel Sànchez Vergara
Collana “Piccole donne, Grandi sogni”
Ed. Fabbri editore
Prezzo: 16 euro