Non siamo tutti uguali. Ognuno di noi è unico per se stesso e anche per gli altri. Intendo che gli incastri relazionali come sapete, non sono uguali per tutti.

Ci sono persone con cui entriamo in contatto con le quali non riusciamo a comunicare, anche nelle più piccole e banali cose. Come se entrambi fossimo su due mondi paralleli: di comunicazione verbale e non verbale. Soprattutto, quando ci si trova davanti a queste persone, si sente come se una forza repulsiva ci rimbalzasse via ogni volta che ci troviamo a cercare al di là di tutto, di avvicinarci a lei. Ed è strano, perché magari per qualche assurdo motivo, in realtà ci sentiamo attratti da qualcosa che c’è in lei.

O forse, nel mio caso, vale la teoria dello specchio: quando mi trovo in questa situazione, penso subito che la responsabilità sia solo mia, che non sono abbastanza “qualcosa” per quella persona.

È come voler indossare a tutti i costi una maglietta di due taglie inferiori, pensando che alla fine sei tu che sei troppo grande e non la maglietta troppo piccola.

Così, ogni volta che mi sono ostinata a portare avanti questo tipo di relazioni, l’unica cosa che mi è rimasto addosso è, all’inizio un senso di frustrazione e inadeguatezza; infine, la consapevolezza che no, non eravamo fatti per connetterci.

Senza colpa. La maglietta resta di due taglie più piccola e va bene così, ci sarà qualcuno a cui andrà bene. E io, non ero troppo grande: semplicemente, la taglia non era quella adatta a me.

Il dono della consapevolezza

Anche questa consapevolezza, comunque, difficile da raggiungere tra l’altro, resta una ricchezza interiore che doniamo a noi stessi e, si spera, anche all’altro.

A me capita spesso, mi vengono in mente diverse persone incontrate sul mio cammino con le quali cercavo disperatamente di entrare in sintonia e niente, non c’era verso. In sintesi un Roma per Toma.

Alla fine impari a lasciar andare. E va bene così.

Ci sono invece, altri incontri casuali della vita, uno sfiorarsi di anime attraverso un saluto, un sorriso e ti ritrovi a un certo punto, a condividere con loro parti importanti di te stessa, della tua vita. Perché ci sono persone che sanno arricchire le nostre vite, semplicemente per come sono.

Quanto è incredibile e potente tutto questo?

Recentemente mi è capitato in un negozio, mentre acquistavo un regalo per un amico di Amalia. Dopo aver pagato il mio acquisto, mi sono ritrovata a parlare di vita, di prospettive di vita, con un perfetto sconosciuto. Eppure lo scambio era intenso, ricco.

Mi è capitato stamattina, mentre tornavo da comprare le brioches per la colazione.

Una signora che da anni saluto, incrociandola per strada. Non so nemmeno dirvi a quando risale il nostro primo buongiorno, probabilmente l’occasione saranno stati i miei figli, ma in ogni caso, stamattina ci siamo fermate, era un po’ che non ci si incontrava. Abbiamo chiacchierato di maternità, dell’essere nonni, della ricchezza che si ha ogni volta che si accolgono le opportunità della vita. Di come sia bello condividere, aggregarsi con altre persone. Di come sia importante avere interessi da coltivare.

Alla fine, dopo anni di incroci veloci per strada, oggi ci siamo presentate.

Piacere, Federica! Piacere, E.!

Una porta spalancata su due mondi e due anime che probabilmente, della vita assaporano le stesse cose, gli stessi valori.

Sono tornata a casa con il cuore colmo di gioia, con il sorriso sul volto perché ogni volta mi stupisco di come si creano connessioni con certe anime che conosci appena e di come questo possa non accadere con persone che invece, frequenti da anni. Quanto fa bene la prima, quanto fa male la seconda.

Quando la mia anima si connette davvero con un’altra anima, si mette in modalità di ascolto, di accoglienza, perché attraverso lo sguardo profondo di queste persone, le loro parole, si arricchisce di un tesoro impagabile.

E impara.

E dona qualcosa di se stessa a sua volta.

Probabilmente, tutte queste parole per dirvi che è proprio così: ci sono persone che incrociamo nella nostra vita anche per pochi istanti che ci sembra di conoscere da sempre.

Ogni volta che accade, è un immenso dono che riceviamo e che a nostra volta facciamo.

La mia giornata oggi, è iniziata così.

Grazie vita, grazie E.

1 commento

  1. La libertà di essere se stesse, di sentirsi “comode” , a casa, io la trovo nella possibilità di restare anche in silenzio insieme a quella persona… senza necessariamente riempire i vuoti di parole.
    Apprezzo molto quando la presenza dell’altro non mi costringe a non fare cose che farei in sua assenza.
    E sono meravigliose queste “toccate e fuga” improvvisate, per strada, questi sorrisi ricambiati (rarissimo dalle Nostre parti😜).

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