Battuta d’arresto

Ossia quel momento in cui, dopo tanti km percorsi, ti fermi. Non per riposare.

Sei proprio ferma, anzi bloccata.

Hai predicato bene sino a quel momento e diciamolo, anche razzolato abbastanza bene, ma poi qualcosa si inceppa.

Sei ferma, immobile. Come se avessi le gambe di gesso.

È così che mi sento in queste ultime settimane. Immobile, ma al tempo stesso con la mente che va a 300 km all’ora, anche di più.

È stata una presa di coscienza la mia.

Perché siamo circondati da messaggi che ogni giorno ci ricordano che la vita è breve e noi passiamo le giornate a cercare di arrivare alla sera avendo “fatto stare tutto nell’armadio”?

Poco meno di 24 ore passate a rincorrere i “to do” che in parte la vita ci impone per le scelte che abbiamo fatto e per le responsabilità che ci assumiamo, così come i vari ruoli; ma poi, c’è quella parte che subiamo semplicemente perché inseriti nella società di oggi.

Correre, trottare, produrre, essere performanti.. e con la testa china, via avanti tutta.

Che palle! Posso scriverlo?

Mi sono sempre chiesta perchè ogni volta che mi trovo in realtà più piccole, dove il tempo sembra andare più lento, i negozi di alimentari esistono ancora, mentre per andare al supermercato dei fare km, quelli in cui la scuola conta dieci bambini, io provi un senso di nostalgia.

Voglio stare qui.

Sapeste quante volte.

Dopo essermelo chiesto per molto tempo ho preso coscienza che quello fosse il modo per dirmi che qualcosa non va nella mia vita.

La consapevolezza. La mia consapevolezza di non voler più finire nelle rapide di questa vita caotica e di non riuscirci, nonostante tutto.

La meravigliosa scoperta di quella parte di me che vorrebbe amarsi di più, alleggerirsi, vedere tutte le cose da un punto di vista più equilibrato.

E di non riuscirci, per ora, costantemente, ma raramente.

Così ora sono ferma. In mare aperto peraltro.

Immobile. Un po’ travolta dai miei pensieri, dalle mie paure, un po’ a osservarle, ad attraversarle. Non arresa, ma in ascolto attivo.

Perché queste battute d’arresto, qualcosa vorranno pur dirmi, qualcosa dovranno pur insegnarmi.

Il cambiamento parte sempre da dentro.

Forse, non sono ferma, sto solo prendendo la rincorsa per poi, saltare più in là!

Così sembra di tornare indietro, ma forse no.

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