F R E G A T E N E.

Sembra così semplice. Vedo persone che vivono fregandosene alla grande. Poi ovvio che per compensare, ci devono essere quelle che come me, non se ne fregano mai per un cavolo. Lasciatemelo dire, non va bene nè una cosa, nè l’altra. La via di mezzo. Quella così difficile da trovare. Ah, ma io la sto cercando, statene certi!

Devo trovarla ad ogni costo!

Perché la mia, è una forma mentis, quella attuale intendo, che genera autogol in continuazione. Capite bene che così non si può andare avanti. Dominata dall’ansia di non bastare. Dall’ansia di non riuscire a fare tutto. Funziono così, più o meno: ansia da “è se succedesse che”.. seguono una serie di problem solving per valutare tutte le possibili soluzioni. Mi sfinisco. Il problema non si presenta, per lo meno non quello che io mi ero immaginata. Se ne presenta un altro, ma uno sono già sfinita dalle mie paturnie campate in aria e due .. parto a palla.. devo risolvere subito. È come se indossassi lo stesso vestito per ogni situazione e si sa, non esiste un vestito adatto ad ogni occasione.. (forse il famoso tubino nero.. ma a una partita di calcio?). Insomma alla fine il risultato è che vado sempre a palla. Ogni volta che sento il mio nome, scatto subito pronta ad agire, della serie: si! Ci sono! La so! Sono sul pezzo! Ma quando mai? Che poi, mi cade uno spillo per terra e vado fuori di testa come se dovessi scalare una montagna immensa per prenderlo.

R I L A S S A T I.

Ma quando mai?

C’ho provato, stasera, poco prima di cena. I bambini giocavano da soli, Simo a casa, si rilassava (si, lui riesce) sul letto leggendo qualche articolo sull’iPad. Beh, perché no, ho pensato! Mi sono accoccolata a lui e… via ero già alla gestione della prossima settimana…Simo nel mentre si è addormentato.

Va bene, Federica, ritenta e sarai più fortunata!

Yoga, voglio fare yoga.

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