Questa mattina ho detto STOP.

Dopo dieci giorni di continui impegni, uscite e lavatrici, ho deciso di rallentare un pò il passo.

Ho chiesto a Simone di portare Mattia all’asilo e io, insieme alla mia polpetta Amalia, me ne sono stata a casa a farmi i fatti miei: scrittura, coccole, senza l’orgoglio tra i piedi.

Come spesso accade ultimamente, ho ricevuto parecchi messaggi su WhatsApp, quelli tra mamma e mia sorella e poi, loro i messaggi vocali tra amiche.

Permettetemi di spendere due parole su i messaggi vocali di WhatsApp.

Intanto in loro onore, è nato il termine “vocalizzare” con le sue relative declinazioni: ti vocalizzo, ci vocalizziamo, ecc.

Quale è la loro svolta?

Semplice, non è una telefonata che va gestita quando arriva, non è un messaggio che va digitato alla velocità del suono, dove devi metterci dentro tutto ciò che hai da dire e condirlo con mille faccine, giusto per rendere il tono.

“Il Vocale” è entrare nella vita delle tue amiche, farti sentire, senza però, disturbarle nel momento sbagliato. E’ un modo discreto di rompere loro le scatole, semmai.

Banalmente, ti stai dando lo smalto (in un’altra vita per quel chimi riguarda)? Squilla il telefono e devi rispondere, Ora non più.

Banalmente, hai sugo su tutti i muri, pasta per tutta la cucina, un figlio che urla e l’altro che salta sul tavolo, squilla il telefono, ti rammarichi perché avevi proprio voglia di fare due chiacchiere, di sfogarti e invece no, non puoi rispondere ora. La richiamerai più tardi, la tua amica…. circa un mese dopo. Ora non più.

Ti svegli, hai voglia di raccontare due cose? Appena riesci, prendi il cellulare e vocalizzi!

Il destinatario potrà ascoltarlo quando ne avrà voglia e tempo.

Quando il “Signor WhatsApp” ha implementato i messaggi vocali, ha fatto un regalo alle mamme. E’ un modo di comunicare immediato, che non consente fraintendimenti di tono ( metti che scrivendo non hai azzeccato la faccina giusta, per esempio), si possono registrare velocemente, mentre rifai il letto, mentre pulisci il bagno. Mentre corri all’asilo a prendere tuo figlio.

E’ ovvio che come in tutti i casi, è preferibile vederla al bar la tua amica, insomma il contatto umano resta il migliore, però quando sei in apnea, di corsa e muori dalla voglia di chiacchierartela un pò, il messaggio vocale aiuta a tirare su l’umore.

Una volta ricevuti si possono ascoltare come una radio, una canzone.

Stamattina facevo le mie faccende domestiche ed ero in compagnia della mia amica Chiara prima e poi Francesca.

Ci sono solo alcuni effetti collaterali:

Ti ritrovi a sorridere e a rispondere a voce alta e a vuoto, in sintesi a parlare da sola.

Quando la situazione vocalizzi sfugge di mano, se ne fanno tanti oppure di troppo lunghi e, a volte, specie se li ascolti e pi rispondi dopo qualche tempo, rischi di perdere qualche pezzo. Questo perché la conversazione è fatta a più tempi e non con il solito botta e risposta immediato.

In questo caso, siccome amo vedere il bicchiere sempre pieno, essere costituisce anche un ottimo esercizio per la nostra memoria!

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