IPad si, iPad no, Tv sì, Tv no.

Quante volte se ne é discusso, quanti articoli ho letto! Quante opinioni diverse ho ascoltato. Tutte per lo piú sullo stile bianco o nero: da una parte c’é chi lancia tv e iPad dalla finestra e chi invece, li usa senza ritegno.

Per una volta sto nel mezzo. Incredibile, proprio io, quella del tutto o niente.

Prima di avere Mattia, avrei stragiurato che mai e poi mai, mio figlio a due anni avrebbe preso in mano il mio smartphone. Come sapete, lavoro in in call center e ogni volta che qualcuno mi chiamava per disattivare servizi in abbonamento attivati erroneamente “dal mio bimbo di pochi anni”, mi veniva da mettermi le mani nei capelli.

E invece, mai dire mai, never say never again.

Mattia due anni e quasi dieci mesi, usa l’ipad meglio di me e si guarda in autonomia video su you tube. Li sa scegliere e non sa ancora leggere, ma ha imparato a cliccare su “salta annuncio”.

Orrore. Madre degenere.

No. Perché il mio pensiero è che, come per tutte le cose, vada usato il buon senso e poi, via l’ipocrisia, a volte è questione anche di tirare un po’ il fiato. Devo pulire e riordinare, sono sola con due under 3 e vabbé il tempo di passare l’aspirapolvere e lo straccio per terra e via. Dopo si esce, si va ai parchetti, oppure ai gioca insieme, si interagisce.

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Certo, non sono qui a dirvi date l’ipad a vostri bimbi e nemmeno metteteli davanti alla tv.

Sono qui, come sempre, a condividere la mia esperienza. Il mio modo, quello che sembra essere il migliore per noi. Il nostro è un “ogni tanto non fa male“: si predilige la vita all’aperto, i giochi in legno, i lego, i colori, si interagisce, si chiacchiera, si da importanza alla relazione, al contatto. Qualche volta la tv o l’pad.

Come prima cosa, mi viene in mente che siamo noi genitori a dover dare il buon esempio. Voglio un figlio che non abbia interesse per iPad, tv e co? Devo essere un genitore che non usa, per lo meno davanti a loro, nessuno di questi oggetti.

Ecco un primo problema: per Simo e me è impossibile.  Cattiva abitudine o meno, vedere la tv ci piace, smanettare sull’ipad anche, scrivere al computer, beh sapete già la risposta. Siamo una coppia hi-tech, non siamo a comprarci un iPhone a testa ogni sei mesi, ma appena possiamo ci regaliamo qualcosa sui generis.

Seconda cosa: come mai i miei figli hanno dimostrato da subito un’ attrazione incredibile verso tutto ciò che è hi-tech? Forse perché appena sono venuti al mondo, subito dopo gli occhi e il sorriso di mamma e papá, hanno visto uno  smartphone far loro quelle mille foto al second0? Forse perché a casa di cose rettangolari, luminose e chiassose, colorate e dinamiche ne vedono almeno tre, quasi una per stanza?

Cosa voglio dire? Che non si tratta piú di qualche eccezione, si tratta di un nuovo e consolidato modo di vivere. Devo proteggere i miei figli, devo garantire loro un ambiente sicuro, ma la mia idea è anche questa e per spiegarla faccio un esempio. Da ragazzina ho sofferto di duodenismo, un’infiammazione della parte finale dello stomaco, il duodeno appunto. Ho dovuto seguire una dieta ferrea per un bel pò. Ho quindi, deciso di mia iniziativa che non avrei più mangiato alcuni alimenti, per dirne uno il pomodoro. Ecco è successo che alla fine dopo quasi un anno, a me è tornata la voglia di pomodori. Il primo che ho mangiato, è stato veleno, semplicemente perché avevo disabituato il mio organismo a questo alimento. Se invece, di eliminarlo del tutto, avessi provato a mangiarne di meno, togliendo la pelle e i semini per bene, avrei sicuramente potuto continuare a mangiarlo e non mi avrebbe fatto poi così male.

I miei figli andranno all’asilo, a scuola, faranno e fanno parte del mondo. Tenerli totalmente lontano da quelli che sono gli strumenti di oggi, per me, non è detto che li protegga. Se io invece, da subito, insegno loro a utilizzarli nel modo corretto, senza abusarne, forse avrò dei buoni risultati. Se devo essere sincera, mi spaventa molto questo aspetto, non voglio entrare nel discorso del cyber bullismo, piuttosto di video e foto perse nel web. Nello stesso tempo, però, penso che oramai tutti siamo immersi fino al collo in questo mondo tecnologico. I nostri figli ci nascono. 

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E allora? Via libera lobotomizziamoli davanti a tv e iPad e non se ne parla piú. Non importa degli effetti che il loro utilizzo può avere sul loro cervello (fate un giro nel web e vi verrà voglia di fare un falò con tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia e con cui i vostri figli possono venire a contatto) e via dicendo.

No. Lo dico di nuovo.

E quindi? Io uso la moderazione, il buon senso come dicevo prima. Non posso farli vivere in una realtá avulsa da quella odierna e non voglio nemmeno che loro crescano in un universo parallelo (quello dei videogiochi, per esempio), per questo motivo lascio a Mattia l’utilizzo dell’ipad quando ne viene l’occasione, per poco tempo, con contenuti controllati e con tutte le precauzioni del caso: non mi schiodo da dove si trova lui nemmeno un secondo. Lo stesso per la tv. Una puntata di Masha e Orso non sará la fine del mondo no?

Oltre alla tipologia di contenuti visualizzati, un altro problema sono le pubblicità. Se sintonizzate la tv su uno dei canali per bambini, vi rendete conto che viene fatto un vero e proprio e continuo lavaggio del cervello: tra un cartone e l’altro lunghissimi minuti di spot, questo per me è un problema. Mattia non aveva neanche due anni e l’ho trovato ipnotizzato davanti alla pubblicità di un orsetto della Chicco mentre gridava “mioooo miooo miooo miooo”.

L’unico canale che da maggio non trasmette più pubblicità è Rai YoYo.

Per questo preferisco di gran lunga utilizzare hard disk esterni su cui ho messo delle puntate dei suoi cartoni animati preferiti, piuttosto che dvd, piuttosto ancora che contenuti presi dal web, oppure Netflix.

Essere presenti è la terza cosa. In questo modo, se Mattia finisce su qualche contenuto non adatto, (ho impostato i filtri e quant’altro, ma sapete come sono queste nuove generazioni, hanno dei super poteri, ho scoperto funzioni del mio mac che mai avrei trovato, è bastato un click a caso di Amalia sulla tastiera mentre scrivevo questo post, per dirne una), io sono lì. Non solo anche con la tv se la guardiamo insieme, possiamo commentare, posso spiegare cosa sta accadendo. Diventa anche questo un modo interattivo di imparare.

Volete sapere, per esempio,  quando Matty ha iniziato a chiamare i colori? A due anni e sapete in che lingua? In inglese. Adesso che ha una sempre maggiore padronanza linguistica, ha anche imparato il nome degli oggetti che piú lo interessano: Train, track, car, ecc.

Non siamo stati di certo suo padre ed io a insegnarglieli, il mio inglese è pessimo e comunque non essendo madrelingua non mi sognerei mai di insegnargli parole in inglese. Le ha imparate guardando video su you tube che raccontano, in inglese appunto, come funzionano i treni giocattolo, sono dei video fatti da bimbi per i bimbi.

Il vero problema si è posto quando una mattina ha incominciato a dirmi qualcosa di incomprensibile, stava dicendo una parola in russo….

 

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