Il 2 maggio è stata “la giornata mondiale della salute mentale materna”.

Per questa occasione, l’ordine degli Psicologi della Liguria , ha organizzato una serie di eventi dedicati all’argomento della maternità.

L’iniziativa aveva come nome “Tutti i colori delle emozioni della maternità” e gli eventi coinvolgevano diverse strutture, tra cui asili nido, ASL e ospedali.

La settimana si è conclusa il 5 maggio con una grande festa in Piazza De Ferrari a Genova.

Tutti i colori delle emozioni della maternità: vi racconto i miei

Il nome dato a questo evento, mi ha fatto riflettere molto.

I colori delle emozioni di una mamma, mi sono chiesta: quali sono i miei?

Io di sicuro metterei l’azzurro e il rosa, che simboleggiano il mio essere mamma di un maschietto e di una femminuccia. Non voglio cadere in stereotipi triti e ritriti, l’amore di una mamma resta lo stesso indipendente dal sesso dei suoi figli. Eppure sono comunque due esperienze diverse.

C’è il rosso, perché l’amore che provo per loro è forte, infinito, viscerale, travolgente.

Il giallo, perché dicono che sia il colore della gelosia e con due figli, riuscire a stare nel mezzo non è per niente semplice. Riuscire a essere equilibrata nel dedicare loro tempo esclusivo, attenzioni, coccole.

C’è anche il verde, la speranza di riuscire a fare il meglio per loro, con la consapevolezza che si possa migliorare ancora e ancora.

C’è il bianco per quei momenti di vuoto assoluto, in cui mi perdo come donna e ho un grandissimo bisogno di ritrovarmi.

C’è anche il nero, per quelle giornate in cui nulla va come vorrei, in cui mi sento la peggiore mamma del mondo.

Il rosso-arancione della rabbia che a volte provo per non essere come vorrei, ma anche del fatto che i miei figli non si comportano come vorrei io, in quel momento.

E poi, quella sfumatura tra il grigio e l’azzurro di quei momenti in cui non so se piangere o ridere.

C’è il blu della paura: la paura di non farcela, di non essere all’altezza, di perdermi da qualche parte.

C’è il marrone della terra, delle radici a cui mi aggrappo per stare in piedi e che, allo stesso tempo vorrei dare ai miei figli, perché un domani possano fare altrettanto.

Il mio è un arcobaleno di emozioni che si arricchisce giorno per giorno: alcune di queste tornano, altre se ne vanno, altre ancora sono nuove. Un arcobaleno che non ho paura di mostrare.

Lo dico sempre, non siamo mamme perfette, ma (im)perfette per i nostri figli.

Ciò che conta, è non aver mai il timore di lasciare spazio alle nostre emozioni, ai nostri vissuti.

Ci sta tutto: l’amore immenso e incondizionata, ma anche quel sentimento di impotenza e rabbia che ci prende a volte, quando far quadrare tutto ci sfinisce e il nostro Io reclama attenzione.

Ci sta la giornata triste, quella piena di gioia, quella noiosa.

Spesso, ci stanno mille emozioni contrastanti nello stesso momento, nella stessa giornata. È il mio colore grigio “mélange”.

La depressione, quel momento in cui si può anche pensare: ma chi me lo ha fatto fare! Ed è un pensiero che spaventa. Come! Ci si domanda, come è possibile che io che sono la mamma, abbia questi vissuti terribili?

Una mamma si sacrifica per i propri figli, sempre. Una mamma deve essere sempre felice di esserlo.

Ma chi lo ha stabilito?

Se non si accettano anche queste parti scure, nere, della maternità, se non le si guardano in faccia per poter, poi, magari alzare la mano e chiedere aiuto, allora facciamo un torto a noi stesse e ai nostri figli.

Perché ci sta tutto, purché lasciate parlare il cuore e lo ascoltiate.

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