Stamattina si sono aperte le porte dell’ascensore dell’ufficio: sui gradini di una rampa di scale, un secchiello nero con portafoglio in bella vista e altro ancora.

Metto a fuoco: sembra proprio quello di quella stordita di mia sorella (lavoriamo insieme).

Un altro sguardo veloce, mi avvicino e si, è il suo.

Lasciato lì, da più di mezz’ora, lei timbra prima di me. E non se ne era nemmeno accorta.

La saponetta nel frigo

Quel momento in cui ti fermi giusto un secondo prima di ritrovarti a mettere il latte in dispensa e la candeggina nel frigo.

Quel dubbio atroce che ti assale mentre sei già sulla strada dell’ufficio: avrò spento il tostapane?

Le chiavi di casa rimaste attaccate alla toppa estrema..

Potrei andare avanti all’infinito.

Non ditemi che a voi non è mai capitato.

Dicono sia una prerogativa femminile: sbadate, svampite…con la testa tra le nuvole…

Io dico che in verità, il nostro lavorare in modalità multitasking, ci porta molto spesso, a fare automaticamente alcune cose, essendo con la mente già dieci altre avanti.

Il che, in sintesi, significa che, mentre sto cercando di trascinarmi giù dal letto, dando manate a caso alla sveglia purché si spenga, con la mente sono già in cucina a preparare la colazione per tutta la famiglia, affacciata alla finestra a ritirare la roba stesa, al supermercato a fare la spesa, chiedendomi: cosa cucino stasera? Poco dopo, a parte essere al supermercato, stiamo facendo tutte queste cose contemporaneamente.

Che mentre il padre dei nostri figli si sta alzando per andare in bagno la mattina, noi abbiamo già pulito mezza casa, (dis) organizzato la nostra giornata, preparato vestiti e qualunque cosa sia necessaria portarsi dietro una volta chiusa alle nostre spalle la porta di casa.

Donne Multitasking Vs Priorità

Esatto: saremo multitasking, ma anche multi-thinking (esisterà questo termine? Mah). Facciamo una cosa mentre ne pensiamo altre mille.

E ci stanchiamo. Il doppio, il triplo, il quadruplo.

E a volte, ci inceppiamo. Si, come la carta nella fotocopiatrice.

Per non parlare degli inconvenienti di percorso, si quelli ti costringono a rivedere tutti i piani della giornata in dieci secondi e riorganizzarli al volo: in perfetto stile Tom Tom quando non seguiamo le indicazioni che ci suggerisce e allora, appare la voce: ricalcolo percorso.

E noi mamme, siamo specializzate in questo: come quando la sera mettiamo a letto i pargoli in piena forma e il mattino di svegliano febbricitanti e si deve andare al lavoro, per forza.

E in ogni caso, alla lunga, tutto questo sfianca, stanca, sfinisce, manda in tilt.

E meno male. Perché è lì, in quel preciso momento che ci fermiamo un secondo. Costrette a concentrarci su una sola cosa: dove ho messo le chiavi di casa?

Costrette a fare una sola cosa alla volta

Le priorità. Personalmente sono pessima a darmele. Per me tutto è prioritario, ma così alla fine ci si esaurisce.

Allora, un’improvvisa illuminazione: e se iniziassi a fare le cose, pensando esclusivamente a quello che sto facendo in quel momento?

Toh, un pensiero banale.

Eppure, non lo faccio  quasi mai.

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