Non so se capita anche a voi, ma quando sono confusa dentro, ho bisogno di fare ordine fuori e, con fuori, intendo in casa, negli armadi, nelle mie cose e ora, anche in quelle dei miei figli.

Fare ordine, o crearne di nuovi

L’ho sempre fatto, fin da piccolina: spostavo mobili in camera mia, con la stessa velocità con cui ci si toglie e rimette una maglia. Lo faccio ancora adesso, con la disperazione di Simone, che invece, ama vedere sempre tutto nello stesso posto.

Se dovessi trovare una definizione, vi direi che sono proprio un disordine ordinato, o viceversa, il senso non cambia: significa semplicemente, che vivo nel caos, che però, deve essere ordinato come dico io. Se spostate qualcosa, state certi che me ne accorgerò.

In questi ultimi mesi, c’è un settore della mia vita che è disordinato più che mai ed è quello che andrebbe sotto la casella: professione.

Come sapete, non sto più lavorando per l’azienda in cui ero impiegata da dieci anni, ma sto cercando di reinventarmi in questo senso, realizzando un sogno.

Voler realizzare un sogno

Il primo passo per realizzare un sogno nel cassetto è tiralo fuori da lì e crederlo possibile.

Questo è la prospettiva in cui mi sono messa, anche se, confesso non è semplicissimo, ma se noi per primi non ci crediamo, dove vogliamo andare?

Non solo, visualizzare concretamente questo sogno, è un altro passo fondamentale.

Cosa intendo? Che toccare con mano un qualcosa che nella tua mente, ha la consistenza di una nuvola, ti consente di immaginarlo come possibile, perché è lì davanti ai tuoi occhi. 

Nel mio caso, per esempio, mi ha aiutato proprio questa mia mania di rivoluzionare casa alla ricerca di ordine e il dover trovare una soluzione per evitare di discutere tutte le volte con Simone che, quando deve preparare i bambini, non sa mai dove mettere le mani:

“sposti sempre tutto, dove è la roba di Matty e quella di Ami? Devo sempre aprire tutti i cassetti”.

Lo so, un grande classico.

Inoltre, Mattia è cresciuto parecchio in questi ultimi mesi, per cui ho dovuto rifare tutto “Il set asilo”, come lo chiamo io: mutande, pantaloni e maglietta per il cambio; grembiule nuovo, ecc.

E’ chiaro che mi servivano, delle etichette

Delle etichette per i cassetti e per i vestiti, in questo modo papà non avrebbe più brontolato e all’asilo, non ci saremmo persi nemmeno un calzino.

È così che ho scoperto Petit Fernand: un sito bellissimo, dove far fare etichette e oggetti personalizzati per bambini.

Etichette per la scuola e targhette con nome, in mille combinazioni diverse e personalizzabili. Un sito dove potevo avere infinite possibilità di creare tutte le etichette che volevo, del colore preferito di ciascuno, con scritto sopra quello che mi serviva.

In dieci minuti ho ordinato non so più quante etichette per la scuola e targhette con il nome dei miei figli, ma non solo perché mi sono divertita a crearne alcune per i barattoli della cucina, per la mia agenda e altri oggetti!

Si, perché oltre a quelle termoadesive per i vestiti, Petit Fernand, crea delle bellissime etichette adesive per gli oggetti, resistenti anche in lavastoviglie. Ho testato personalmente ed è verissimo non si staccano né rovinano.

Detto fatto!

Spedizione velocissima! Così, oggi le ordinavo e due giorni dopo, cassetti, vestiti e barattoli erano stati etichettati per bene.

E il mio sogno?

Vi dicevo quanto sia importante rendere concreto un sogno, poterlo tenere tra le proprie mani, per credere che forse, non è così impossibile, così assurdo, così lontano.

Non so voi, ma categorizzare, dare un nome, mi facilita le cose. Spesso, è proprio l’incapacità che ho di dare un nome a qualcosa, che mi fa stare male: a un’emozione, per esempio.

Cosa sto provando? …… non lo so. Panico.

Quando poi, trovi la risposta, “ecco sono triste, confusa, arrabbiata, ecc”, ecco che la situazione si semplifica: perché si ha ben chiaro con chi si ha a che fare. Prima invece, regna il caos.

Il mio sogno ha la fortuna di avere già un nome.

Allora sapete cosa ho fatto? Anzi fatto fare a Petit Fernand?

Targhette con il nome del mio “sogno” e le ho messe ovunque: dietro alla cover del mio iPhone, sulla mia agenda, sul mio Mac, sulla mia tazza preferita.

Ogni volta che prendo in mano uno di questi oggetti così, e sono tutti strumenti necessari alla realizzazione del mio progetto, mi ricordo che se voglio ce la posso fare. Vi assicuro, funziona!

Lo so, ora siete curiosi di sapere quale sia il mio sogno: beh se state leggendo ci siete proprio dentro.

Il mio sogno, il mio progetto, si chiama:

A (Im)Perfect Mom

P.s.

Oltre alle etichette per la scuola, le targhette con il nome, su Petit Fernand potete trovare lunch box personalizzabili nei disegni e ovviamente nel nome; borracce personalizzabili e idee per la vostra casa. Sul loro sito, inoltre, c’è una fantastica sezione dedicata alle attività da fare con i nostri bambini, andate a curiosare. Troverete il laboratorio del mercoledì, disegni da colorare, delle ricette sfiziose e molto altro ancora!

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