Stamattina scrivo in piedi, con Amalia caricata sulla schiena e Mattia che gioca qui per terra con i suoi Lego. E’ così che è nato questo mio blog, questa mia piccola isola delle parole e dei pensieri, delle emozioni colorate anche da toni meno caldi, quali possono essere quelli delle paure, delle ansie, della malinconia.

Il mio blog vive di momenti rubati al giocare con i miei figli, al cucinare, al riordinare casa, al sonno. Nasce da quella parte di me che ha bisogno di ricordare, di raccogliere nero su bianco le proprie idee. Nasce dalle mie esperienze di mamma bis, ma anche da quel bisogno che fisiologicamente ho, di stare un po’ con me stessa.

Sola? Mai. Non ricordo l’ultima volta che ho fatto una doccia da sola assaporandomela, che sono stata chiusa in bagno a fare le mie cose senza avere pubblico e annunci al mondo intero: “mamma pipì!”

foto tratta dal tutorial di http://www.lafigurina.com/A volte vorrei avere un “fotografa pensieri e idee”, una specie di macchina fotografica per fare un’istantanea delle mie riflessioni, in quei momenti dove vorrei mettere subito nero su bianco cosa mi passa per la testa, senza correre il rischio di perderle per strada, tra un cambio del pannolino e l’altro.

Perché questa premessa? Beh, stamattina dopo una bella dose di caffè, due coccole ai miei piccini e un bel bacio al papà che, spero, gli abbia colorato un po’ la sua giornata, ho sentito una mia amica. Con lei abbiamo condiviso un bel pezzo della nostra vita e ancora lo stiamo condividendo. Siamo colleghe, ma oramai il contesto ufficio è stato oscurato da una bella amicizia, nata appunto tra pc, cuffie e un microfono (ricordate? lavoro in un Call Center). Abbiamo cercato i nostri primi figli come non mai, nessuna delle due dopo mesi, riusciva a rimanere incinta. Ci siamo confrontate, sconfortate, supportate e sopportate, nelle pause in ufficio, al telefono, in alcune uscite. Niente, mesi e mesi a sperare che il ciclo saltasse e quel test facesse uscire quelle benedette due righe rosa. Fino a quando una a un mese di distanza dall’altra, dopo più di un anno, siamo rimaste incinte, entrambe di un maschietto. Così, mentre cercavamo i nostri miracoli, ne abbiamo ricevuto un’altro: la nostra amicizia.

La gravidanza, il parto, l’allattamento e oggi la gestione dei nostri duenni scatenati, non solo, io ho avuto Amalia e lei ora aspetta una bimba per gennaio. Insomma la nostra condivisione continua.

Come lei, anche un’altra amica mia, conosciuta come collega, ma con cui ora condivido la nostra quotidianità di mamme, lei lo è da poco. E’ un tenersi per mano ogni giorno. Tra una vittoria e un’insicurezza. Lo stesso con altre amiche mamme che ho la fortuna di avere. Sono loro le mie ispiratrici, le mie psicologhe, le mie compagne di avventura.

Stamattina, dicevo, parlavamo del momento difficile che stiamo attraversando con i nostri bimbi, sono in piena fase “NO E NO E NO”, in quella dove l’affermazione di Sè è potentissima: Mattia non ascolta, non obbedisce, urla, pesta i piedi. Suo figlio uguale, si scatena, urla no, per mangiare un delirio di pezzi di cibo iniziati e poi lasciati, ecc. Probabilmente questa cose delle “Surelle” (cit. Mattia) di sicuro li scombussola non poco, poi c’è la nostra stanchezza, i nostri momenti no, insomma un’insieme di cose che fanno il loro.

Ciò che mi ha fatto riflettere però, è stato questo: ogni volta che ci sentiamo, che ci confrontiamo, io credo, ognuna di noi due si sente più serena e rassicurata:

è normale, non capita solo a me!

Ecco, perché trovo importantissima la rete, la comunicazione, la condivisione.

Se guardo nel web, di certo di blog di mamme e anche più di successo del mio, ne trovo davvero tanti. Li confronto con a (Im)Perfect Mom, è inevitabile, piacerebbe anche a me avere un po’ di persone che mi seguono, molti di questi si concentrano sull’outfit, sulla moda, su concetti di pedagogia, psicologia, mischiato a momenti di vita personale. Il mio blog è esattamente l’opposto: tanto personale, mischiato a un po’ di fashion, dico anche “sfahion”, qualche concetto di psicologia (Università docet), letture ecc.

Fondamentalmente però, lo scopo del mio blog è quel “Ah! Ma allora è normale!”. Mi piacerebbe che leggendomi, altre mamme si ritrovassero in quello che capita anche a me. C’è troppa solitudine oggi intorno alle mamme: spesso siamo sole in casa, senza aiuti, questo i primi mesi, poi il rientro al lavoro, per me anche peggio. Sapere che non si è sole, che magari c’è una soluzione a cui non si era pensato e la si trova semplicemente leggendola nella vita di un’altra mamma, per me è già qualcosa.

In questi giorni mi sto interrogando moltissimo su quale sia il target del mio blog, di cosa mi occupo, su quale “binario” lo voglio instradare. Per ora resta su quello che so seguire meglio: la condivisione del mio essere mamma e sempre donna, alle prese con la maternità nel 2016, dove speravo, saremmo arrivati a un equilibrio migliore. Tanto progresso certo, ma sempre meno contatto con la natura e l’istinto, in un faccenda, quella dell’esser mamma, dove invece, questi ultimi vincono su tutto.

3 commenti

  1. “Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura”
    Johann Wolfgang Goethe
    Questo e solo questo conta , non c’è nulla di sbagliato (perlomeno coscientemente) in una mamma che fa di tutto per i figli…anche quello di mettersi in gioco ….come in questo blog
    Sicuramente aiuterà te ma anche altri a liberare la mente da dubbi o ne farà crescere altri…
    Chi ha la verità assoluta? Chi è una PERFETTA mamma?
    per me la risposta una sola ….Chi fa di tutto,compreso il confrontarsi con altri , per fare ùli star bene ma soprattutto si preoccupa di farli crescere …..kiss

  2. Bambino

    Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia
    legalo con l’intelligenza del cuore.
    Vedrai sorgere giardini incantati
    e tua madre diventerà una pianta
    che ti coprirà con le sue foglie.
    Fa delle tue mani due bianche colombe
    che portino la pace ovunque
    e l’ordine delle cose.
    Ma prima di imparare a scrivere
    guardati nell’acqua del sentimento

    Alda Merini

  3. Ciao!!!Dicono che quando nasce un bambino nasce anche una mamma…É vero impariamo a essere mamme crescendo con i nostri pargoli cercando di dargli il meglio di noi… Trovo che il “binario”(come lo chiami tu) che hai scelto per il tuo blog sia un valido mezzo di confronto e di condivisione e bello sapere che non siamo sole …e leggendo il tuo blog poter sorridere e pensare …”Allora è normale,non capita solo a me…”.😉

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