(Aggiornamento Post del 01/06/2018: in occasione dell’arrivo imminente dell’estate, Chiara ed io, abbiamo deciso di riproporre questo gioco. Con una piccola variante: invece che pubblicare foto, faremo delle stories su Instagram.

Quindi… pronte ai posti..VIAAAAA)

Da piccola ero proprio un “rattin” e con piccola intendo in realtà dai 12 anni in su.

Porto gli occhiali da quando avevo 14 mesi, in pratica ci sono nata. C’è chi nasce con la camicia e chi…

Sono sempre stata magrolina, all’epoca un vero e proprio bacco di scopa: zero tette, zero culo.

Portavo l’apparecchio per i denti.

Sì, occhiali, apparecchio, no tette, no culo e…No party!

A me non importava molto alla fine, dei party intendo. Io aspettavo e cercavo il principe azzurro.

In sintesi, potrei anche dirvi che ero la classica “sfigata”, quella che nei film viene presa in giro da tutti, timida, studiosa (adoravo studiare), non proprio carina.

Sono stata derisa, forse la parola bullismo è esagerata, ma vi assicuro che, fino a circa 16 anni, la situazione non è stata per niente facile.

Sarà forse, per questo che oggi, in quanto madre, ho il terrore di quando i miei figli arriveranno lì, all’adolescenza. Per me è stata un incubo e un pó ve ne ho parlato qui.

In ogni caso, me la sono cavata.

Grazie alla mia famiglia sempre, sempre e sottolineo sempre presente. Al loro amore incondizionato e a un’amica a cui voglio bene come a una sorella. Intorno ai 17/18 anni, lei mi ha preso per mano, sebbene diverse per tanti aspetti, eravamo simili per altri: lei non si piaceva e io, boh, io lo stavo ancora decidendo.

Insieme ci siamo aiutate tanto e, se oggi sono quella che sono, lo devo a noi.

Lei ha trasformato il brutto anatroccolo che ero, in un cigno. No, non mi reputo bella, ma da allora, non permetto più a nessuno di dirmi o farmi sentire brutta.

Da allora, ho trovato il mio stile, adoro uscire dagli schemi e ogni mio abbinamento di abiti, o altro, è il modo che ho di esprimere me stessa. Non saprei mai dirvi come mi vorrò vestire il giorno dopo: tutto dipende da come mi sveglio e da come mi sento. Posso passare da un tubino toal black e tacco, a un jeans strappato, una maglia extra large e scarpe da ginnastica anche nella stessa giornata.

Oggi ho un mio stile, può piacere oppure no, ma si nota.

Perchè vi racconto tutto questo?

Perchè lo sapete, non smetto mai di ricordarvi che siamo diventate mamme, ma restiamo donne. E questo non va mai dimenticato.

#glioutfitdellemamme: What?

Allora, vi chiederete, cosa significa #glioutfitdellemamme?

È un gioco. Serio.

È un’idea nata grazie a Chiara, altrimenti conosciuta come Mamma Glitter. Chiara ed io siamo convinte dell’importanza che ha trovare il tempo di curare anche se stesse, anche e soprattutto dopo che si è diventate  mamme.

Sappiamo, perché per noi spesso lo è, che non è  niente facile.

Cosa ci siamo inventate allora?

Ve lo spiego subito.

Le Regole:

Da oggi, ogni mattina pubblicheremo su Instagram una foto con il nostro outfit del giorno.

Inviteremo, poi, ognuna di voi a fare lo stesso, condividendo il vostro outfit con l’hashtag #glioutfitdellemamme.

Ogni venerdì sceglieremo, tra quelli che avrete condiviso con noi, quattro outfit che ci hanno colpito.

Lo scopo del gioco? Semplicemente ricordarvi di voi stesse.

Lo so, ci sono mattine in cui ci si ributerebbe nel letto, in cui aprire l’armadio e decidere cosa indossare è l’ultimo dei pensieri. Perchè il primo è: “tanto per dove devo andare… e poi, comunque, cosa metto i tacchi che devo correre dietro a mio figlio? La gonna? sì come no!”.

Chi ha il tempo? Truccarmi, no dai, sono in ritardo!

Peggio ancora: tanto a chi importa?

A te. Deve importare a te. Il resto viene da sè.

E’ vero, ci sono passata anche io e per ben due volte, nel momento in cui si scopre di essere incinta, si entra in una dimensione tutta nostra. Il fisico si trasforma, sembra quasi fuori controllo. Poi, si partorisce e fare i conti con ciò che resta, non è facie per niente. Non solo, non si ha proprio il tempo per farlo. Il nostro centro è un altro: nostro figlio.

Ed è giusto così. Fino a un certo punto, quando i primi mesi sono passati, qualche kg è rimasto, ma altri se ne sono andati. Arriva un momento in cui bisogna iniziare a guardarsi di nuovo come donne. Accade così, all’improvviso, magari per un complimento ricevuto mentre camminavi per strada. Magari perchè devi rientrare al lavoro.

In ogni caso, DEVE accadere, perchè già lo sappiamo, i nostri figli crescono veloci, prima o poi andranno per la loro strada e noi ci ritroveremo davanti  uno specchio a guardarci.

E se ci siamo dimenticate di noi stesse, ritrovarsi sarà davvero difficile.

 

 

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