Non so voi, ma io spesso ho malinconia di quella magia che ho sperimentato quando avevo Matty e Ami nella pancia.

Scoprire che anche fuori c’è un modo per continuare a sentire questa magia, che va oltre l’ammirare per ore in silenzio e con gli occhi a cuore i miei piccolini, mi ha donato e mi sta donando momenti indimenticabili.

Cosa serve? Una bacchetta magica? Cercare di rimettersi in pancia i pargoletti? No. Basta un semplice “pezzo di stoffa”. Ma come può “un pezzo di stoffa” raccogliere tanto amore e tanta gioia?

Può, può.

Partiamo dall’inizio, Rewind. Play.

Il giorno in cui sono venuti al mondo i miei figli è stato il giorno più incredibile della mia vita. Ho accarezzato tante volte la mia grande pancia nei nove mesi, immaginando come sarebbe stato dopo. Dopo. L’ho desiderato cosi tanto quel “dopo”, che quasi mi faceva male, ma allo stesso tempo, l’idea di mettere letteralmente al mondo i miei figli mi spaventava e rendeva malinconica. Come mi mancano i calcetti nella pancia, la prima ecografia, sapere che ovunque fossi, loro erano sempre con me. La prima notte dopo la nascita di Matty, in ospedale, ho pianto tanto e mi sono addormentata con la sua copertina tra le braccia.

Sì, perché “dopo” mesi uniti in un solo corpo, immaginarlo lontano da te anche solo di un cm, all’inizio fa tanto male, almeno per me è stato così.

In quei giorni indimenticabili, siamo nati in due: io come mamma, Matti e Ami come persone.

Ho sempre in mente le parole di Leboyer, che vi voglio citare perché rispecchia appieno quello che voglio dirvi:

(…) Basta non fare opposizione, non spaventarsi,

nè irritarsi della forza, della frenesia che il bambino mette a voler nascere.

Infine, supremo sacrificio, abnegazione totale,

bisogna dirgli dentro di sè

sì, lasciami.

La vita, la tua vita è là, davanti a te.

Prendila

(F.Leboyer)

 Avvicinarmi al babywearing è stata la cosa più bella che potesse capitarmi, perché un semplice “pezzo di stoffa” per portare, la fascia, ha portato tante persone splendide nella mia vita e mi ha condotto anche qui, a questo blog.

Per me portare è amore è forza è fierezza è gioia è condivisione è vita è colore è calore è contenere è…. stupendo! E non mi importa se quando vado in giro con Ami nella fascia e Matty per mano, il mondo casca, perché noi tre insieme così, siamo bellissimi, siamo vita, colore e calore.

Sul mondo del portare scriverò tanto e tanto ancora, impossibile ridurre tutto a un solo post. Diciamo che questo è solo l’inizio di un percorso iniziato più di un anno fa con Matty e che continua con Ami, lei l’ho portata anche nella pancia.

Sappiate poi, che entrare in questo mondo, significa entrare in un tunnel senza fine, in termini come elastica, rigida, trama diagonale, grammatura, DISO, fattore pollo, fasce in vacanza e molto altro ancora, ma soprattutto significa contatto, condivisione, è un abbraccio immenso, è come portare nella pancia, solo che questa volta il tuo bimbo lo annusi, lo baci, lo guardi negli occhi.

E’ incontrare tante persone nuove che si trovano lungo il percorso.  Fare nuove amicizie.

Io mi sento fortunata davvero.

Per oggi mi fermo qui, ma vi avviso è solo l’inizio.

Metto di seguito alcuni link, nel caso che leggendomi a qualcuno (mamma esorella voi non contate) venisse voglia di saperne di più.

Per chi vive in Liguria consiglio questo gruppo su Facebook, dove potete trovare tante informazioni, le consulenti del portare pronte a insegnare tutte le legature e tanto altro ancora :

Portare in Liguria

https://www.facebook.com/groups/334786826704330/?fref=ts

Date poi, un’occhiata anche qui:

Scuola del portare

http://scuoladelportare.it

 

 

3 commenti

  1. semplicemente meraviglioso …tutto

  2. Ti sei dimenticata di dire che per noi portare è rimanere economicamente al lastrico ahahah…scherzo! Bellissimo davvero. Emozioni pure quelle che scrivi e trasmetti.

  3. Ahahha questo è vero…è un tunnel che non si finisce mai di arredare ahahhah grazie Ele,sei davvero speciale!

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