La mastite no, non l’avevo considerata. Soprattutto a quasi cinque mesi dalla fine del mio allattamento con Amalia.

No, non l’avevo mai presa in considerazione nè come possibilità mentre allattavo, tantomeno ora. E non avevo capito, quindi, quanto fosse dolorosa e spaventosa. Almeno, lo è stata per me. Ho iniziato a stare male venerdì e oggi, dopo quasi quattro giorni, un giro al pronto e la prima di sette punture di un antibiotico bomba, inizio a vedere miglioramenti.

Ecco, in questi giorni quasi surreali, ho disattivato la modalità mamma. Non potevo fare altro. Ho azionato il pilota papà e, devo dire, che sono fortunata. Perché lui è stato preziosissimo e mi sono innamorata ancora una volta. È stato un papà full time con i fiocchi, ma si è preso cura anche di me, che con il febbrone deliravo e alle 4 di lunedì mattina volevo prendere un taxi da sola per andare al pronto. Pensando…Sto morendo… Ragazze io non lo so, non sono mai stata una così, una che si spaventa, che appena sta male pensa al peggio (ora qui la situazione non è che fosse quella di un banale raffreddore… banale? Lo sarà anche lui, poi?). Però, sarà l’età, sarà il mio essere diventata mamma, ma non sono più la stessa.

Quest’anno l’ho sperimentato più volte. Ed è una sensazione annichilente. Mi domando se prima o poi, mi passerà.

La sapete una cosa? Io sono stanca

La sapete un’altra cosa? Io non sono nè wonder woman, nè wonder mom.

Sono invece, una di quelle donne che non è in grado di darsi limiti.

Sono invece, una di quelle donne caotiche che vogliono fare tante cose tutte bene e tutte insieme. Capite bene, che alla fine, si cade per terra a pelle d’orso.

Le mezze misure. Mai state il mio forte.

Invece servono. Oppure serve qualcuno che ti dia delle regole, delle priorità. Se non sei tu stessa a farlo.

Allora non sono wonder woman, non sono wonder mom, non so darmi limiti e priorità, non so delegare.

Ecco! Delegare.

Sembra una cosa semplice, ma per un’accentratrice non lo è. Per chi vuole avere il controllo su tutto nemmeno.

Per chi vuole fare da sè.

La domanda che però, mi pongo è:

Perché?

Alla fine a essere così, si vince qualcosa?

Cosa voglio dimostrare?

Ultimamente mi sono accorta che più che vincere, perdo: momenti con i miei figli, spensieratezza.

Ho proprio perso la capacità di non pensare a nulla, di rilassarmi.

Mi siedo sul divano con l’intenzione di guardare la Tv? Niente due secondi e la mia mente è già altrove, a pensare a come incastrare questa e l’altra cosa.

No, così non mi piace. Così perdo davvero. Così, il mio fisico continuerà a darmi battute d’arresto.

Allora, si fa qualche passo indietro, allora si alza bandiera bianca e poi, si riparte.

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