Eccomi a parlare di nuovo di asilo.

Cosa avrò ancora da dire, penserete.

Ho già scritto del primo giorno di asilo, poi dell’ultimo giorno di asilo e poi, ancora, del nuovo inizio in questo secondo anno di asilo.

Mi sono già fatta mille paturnie su come rasserenare Mattia che, anche se negli ultimi giorni  un po’ meno, spesso piange perchè non vuole andarci.

Allora cosa devo dire ancora?

Devo dire qualcosa che non riguarda il “nostro asilo”, ma il sistema scolastico in generale. Come sempre, però, lo spunto di riflessione parte dalla mia esperienza personale. Non dirò nulla di nuovo, molte di voi (in realtà spero non troppe) ci saranno già passate. Insomma non sto per svelarvi che esiste l’acqua calda, però qualche sassolino oggi, me lo devo togliere.

Sì, ho iniziato con un tono ironico e in realtà, questo sarà un post un po’ polemico.

La mia esperienza: secondo anno di asilo, due maestre di ruolo per classe. In totale sono tre sezioni. Nella classe di mio figlio è dall’anno scorso che è stata richiesta una maestra di sostegno per un bimbo. Anche in un’altra classe c’è bisogno di un insegnante di sostegno, perché quella che lo era lo scorso anno, è diventata la maestra di ruolo nella classe di Mattia.

Perfetto. In teoria.

In pratica, peró, la situazione attuale è questa: delle due maestre di ruolo, una, per motivi che non sto qui a scrivere per questione di privacy, è assente da parecchi giorni e non si sa quando potrà rientrare. La maestra di sostegno è arrivata, sì, ma una. Peccato che ne servirebbero due e che si tratta di due classi diverse. Al momento dunque, nella classe di mio figlio c’è solo una maestra (che logicamente non copre l’intera giornata scolastica) e una maestra di sostegno che si divide un pò in una classe e un po’  nell’altra.

Quale è l’impatto sui bambini, tra cui mio figlio? Per logica, quando è scoperto il turno della maestra assente, vengono divisi in parte in una sezione e in parte nell’altra. Dove comunque, le maestre rimangono sempre due per sezione.

In sintesi: un gran caos.

Le maestre lo dico, non ne posso nulla. Vivono in una situazione di emergenza e cercano  di sopravvivere. Da quello che vedo, come biasimarle, si barcamenano come possono. La coperta è una singola, ma il letto è matrimoniale: si tira un po’ da una parte e un po’ dall’altra.

Questo però, non mi rassicura. Mio figlio, il bene più prezioso che ho, non può essere gestito sulla base di un “mi barcameno come posso”. È ovvio che, essendo continuamente sballotato da una classe all’altra, non ha più un punto di riferimento, le attività di didattiche ne risentono e io genitore mi preoccupo.

La soluzione: una supplente e una maestra di sostegno.

Caspita! Questa è logica: 2+2 fa… Quattro!

Invece no.

Se io vi chiedessi un milione di euro, credo avrei maggiore speranza.

A essere onesti, forse, per la prima (la supplente intendo) dobbiamo attendere ancora qualche giorno, ma arriverà; per la seconda, non si sa.

Disegnato da Freepik

La mia polemica: possibile che esistano situazioni simili?

Possibile che un bambino, già al suo secondo anno di asilo, non abbia ancora la maestra di sostegno che ha il DIRITTO sacrosanto di avere e che aspetta da mesi?

Non c’è logica e io non me ne capacito. Qui non si tratta di “fare le pulci” perchè questa maestra è montessoriana, quell’altra no, perchè una fa fare una cosa e l’altra no. 

Qui si tratta del “pacchetto base”. Si tratta di ciò che serve per far funzionare le cose. Altrimenti si chiude baracca e burattini.

E ci sono di mezzo i nostri figli, gli adulti di domani.

La scuola è un’istituzione importante, fondamentale e ha il suo ruolo nella crescita dei nostri bambini.

Poi, lo so, qualsiasi cosa accada, è sempre colpa della mamma. La scuola però, viene subito dopo.

Che l’anno scolastico inizi a settembre credo, lo sappiano anche i muri. Eppure oltre che al corpo docente, non è stato ancora definito quello aspecifico, ATA. Da noi è rimasta una sola bidella e a oggi, deve essere ancora assegnata la seconda.

Evidentemente, quando il 30 giugno l’asilo chiude, non solo maestre e bambini vanno in vacanza, ma tutto il sistema. A settembre, come tutti, ci si presenta in data X e chi c’è c’è e chi si è visto si è visto.

Chi se ne frega se questo significa iniziare un anno scolastico nel caos più totale.

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