Ci sono giornate in cui sentì che potresti vincere il premio come peggior mamma di sempre. Sono quelle in cui perdi la pazienza esattamente con la stessa frequenza in cui strisci il bancomat durante i saldi. Sono quelle in cui pur di fare la doccia in santa pace, di pulire casa con più calma, piazzeresti i tuoi figli davanti alla TV a tempo indeterminato. Sono quelle in cui ti guardi dall’esterno e pensi: che orrore cosa sto combinando?
Sono tante le giornate così e tante le volte in cui vorresti il tasto rewind, stop, pause, insomma qualsiasi tra questi tasti, che ti aiutasse a fermarti quei due secondi prima di fare e dire quello che, mentre stai facendo o dicendo, sai che sarebbe meglio evitare.

Ci sono poi, le giornate in cui ti chiedi spesso: starò facendo bene? I miei figli si sentiranno amati?

Insomma, un manuale di istruzioni non c’è. Nemmeno il manuale delle giovani marmotte ti aiuta, quando sei mamma.
È un continuo improvvisare, un imparare per tentativi ed errori (che speri sempre siano pochi e soprattutto, non enormi).
Segui l’istinto e per fortuna, la natura ti ha dotato di quello materno.

Ci sono giornate però, in cui senza che te lo aspetti, senza che tu ti stia sbattendo come in tutti gli altri giorni a far quadrare al millimetro tutto quanto, ricevi “un feedback” dai tuoi figli.

Quelli in cui percepisci una complicità maggiore con loro, che prima non avevi; quella in cui riesci a godere di loro senza farti mille e mille e altre mille paturnie su che mamma sei.
Giochi con tua figlia facendo versi in sincrono e stando abbracciate vicine vicine.
Fai le boccacce, il solletico, li rincorri per la stanza. Non che di solito tu non lo faccia, ma quel giorno ilo fai in modo spensierato e i tuoi figli lo sentono.

È quel giorno in cui vai in bagno, non fai in tempo a sederti per fare la pipì che, come al solito ti senti chiamare da tuo figlio mammaaaaa. Lo vedi correrti incontro aprendo la porta, pensi già”cavolo neanche stavolta farò la pipì in pace!”. Poi, proprio mentre stai per fare questo pensiero, tuo figlio ti ha raggiunto, ti ha messo le braccia al collo e, per la prima volta, ti dice stringendoti forte e riempiendoti di baci:

mamma sei il mio amore vita!

Ti manca un colpo al cuore, anzi no, due, tre, quattro, mille colpi.
Tu glielo dici da quando era nella tua pancia, che è l’amore della tua vita. Glielo dici ogni giorno.
Quella invece, è la prima volta che lui lo dice a te, a modo suo. Non lo ripete a pappagallo. Te lo dice perché è quello che sente.
Un solo mezzo minuto, il più bello della tua vita, quello che ti fa sciogliere, commuovere e pensare che forse, non sei una mamma così male.

Un solo mezzo minuto che non scorderai mai.

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