Questo è un post per tutte quelle future, neo e già mamme che, come me quando aspettavo Mattia, pur essendo attratte dalla fascia, non sono convinte di farcela.

Troppo complicato per una come me che sa giusto allacciarsi le scarpe.

Troppo tempo per caricare, fare la legatura, non é pratico.

Magari imbranata come sono, faccio cadere mio figlio.

No,no e no.
E’ un NO deciso il mio, perchè, ve lo posso dire con certezza, per me il primo approccio con la fascia é stato un disastro.

“Ecco, come al solito sono imbranata io!”

Pensavo che il problema fosse nella mia mancanza di manualità  (vedi anche ipotesi sopra indicate), in realtá il punto era solo uno: Fascia sbagliata. Semplicemente.
Per questo, care mamme, credetemi usare la fascia non é impossibile: una volta imparato, vi giuro che non se ne puó piú fare a meno.

Troppo comodo, troppo bello e, con la legatura e la fascia giusta, potrete portare persino vostro marito o compagno.
A promuovere l’utilizzo della fascia, non me ne viene in tasca niente, sia chiaro. Non sto sponsorizzando nessuno. Come al solito invece, vi racconto la mia esperienza e lo sapete, scrivo solo quando provo emozioni e credo in quello che dico.

La nostra PRIMA DH! #babymonkeywrap #babymonkey #fascia #ldh #aimperfectmom #mammacanguro #portare.#cuoreacuore

Una foto pubblicata da A (Im)PerfectMom (@aimperfectmom) in data:


Ho iniziato a pensare a questo post qualche mattina fa, quando, colma di emozione e soddisfazione, ho fatto una legatura per la prima volta. E’ una di quelle da livello avanzato, nel mondo del portare si parla di “DH” (Double Hammock), ossia una legatura per portare sulla schiena. In genere si inizia con “lo zainetto” o “RC” (Rucksack Carry) e poi, superato lo scoglio del caricare sulla schiena (oddio se mi cade il bimbo?), si fa questa. Qualche passaggio in piú, qualche strato in piú, un sostegno migliore.
Emozione? Vi chiederete. Certo perché la soddisfazione enorme che ho provato é stata bellissima.
Lo stupore di esserci riuscita, di nuovo, da sola. La testolina della mia piccina vicino alla mia, ogni tanto si appoggiava alla mia schiena, si rilassava e infine, l’ho sentita abbandonarsi al sonno.

Vantaggi:

La prima cosa che mi ha spinto all’utilizzo di questo supporto, é l’abbraccio continuo, caldo e pieno di amore, che esso consente.
La seconda cosa: La praticitá. Avete idea di cosa vuol dire muoversi per una grande cittá con i mezzi e il passeggino?
Io odio portare il passeggino..certo in alcune occasioni non posso non usarlo, ma ogni volta penso:”perché non ho usato anche oggi la fascia?”.
Altro motivo, non secondario agli altri e nemmeno trascurabile: L’interazione con il mondo che consento ai miei figli. Chi lo dice che, appena nati, debbano solo stare sdraiati a guardare il cielo? É anche per questo che ogni legatura segna un percorso preciso per il bambino e la mamma. Un percorso che va proprio da una legatura che quasi ricrea il ventre materno, ad altre che poco alla volta schiudono al mondo.

Istruzioni per l’uso:

Una cosa fondamentale per godere di questo viaggio insieme, cosi simile alla simbiosi della pancia e allo stesso tempo cosi dolce e rispettoso nell’aiutare mamma e figlio ad amarsi nel mondo, é documentarsi.
Per fortuna oggi ci sono moltissimi gruppi, punti di incontro, consulenti e tante mamme cangurette con cui condividere e confrontarsi. Se siete di Genova e volete maggiori informazioni, potete trovarle qui.
Io personalmente consiglio una consulenza, perché mettere le basi é fondamentale. In questo modo si impara bene, il bimbo viene portato correttamente, si evitano mal di schiena e gli abbandoni della pratica che, poi, credetemi a lungo andare creano rimpianto (quante volte avrei voluto portar bene Mattia da subito, come sto facendo con Amalia).

Questione budget:

volendo investendo una cifra inferiore ai 100 euro, si comprano delle ottime fasce, davvero ce ne sono per tutte le tasche. La mia prima fascia l’ho pagata 75 euro.

Effetti collaterali:

Dipendenza. Non ne posso piú fare a meno. Gioia. Ogni volta é magico, un sentirsi a casa, un “ogni cosa a suo posto”. Condivisione: La quotidianità vissuta con il proprio piccoletto o la propria piccoletta addosso é davvero migliore. Praticitá: Giornata di coliche, voglia di coccole, di quelle che fanno esclamare”mamma mia come faccio a cucinare stasera?”. Semplice ti carico, stiamo vicini, io posso fare ciò che devo e tu, coccolato te ne stai vicino a me.

 

Non scorderò mai in vita mia, la sensazione di completezza, di fierezza con cui ci muoviamo per il mondo.

Mattia per mano, Amalia in fascia.
Io oramai lo chiamo “il nostro assetto perfetto d’uscita’.

Colonna sonora del post: Bruno Mars – 24K Magic

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