Oggi è Lunedi. Oggi è il lunedì dopo il rientro dalle ferie. Tre settimane in campagna, in case affollate da nonni, zii e amici. Il lunedì dopo le ferie, quello in cui ti guardi attorno in casa e ti viene male. Valigie da disfare ovunque, pulizie da fare ovunque, lavatrici infuocate, lancio della bilancia dalla finestra, due bimbi abituati all’aria aperta, a spazi verdi, ora chiusi in quattro mura. Non ho nemmeno il poggiolo. Solo finestre.

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Non crediate che le casalinghe non lo accusino, solo perché non vanno in ufficio.
Il Lunedi del rientro, il lunedì in cui di caffè, meglio prenderne due.
Il lunedì in cui ti senti persa, una sorta di jet leg non del tempo, ma delle abitudini. Il cerchio che si era allargato nelle scorse settimane, si stringe di nuovo: Papá al lavoro, modalità mamma a tempo pieno ON.
È quel lunedì in cui vorrei mettere tutto in ordine: quella faccenda rimasta in sospeso (ci penso a settembre, quando rientriamo), la casa, i vestiti, me stessa.
Tutto in 24 ore, così forse l’ansia scende.
Forse l’ho giá detto, per me andare in vacanza equivale al capodanno, anzi il capodanno non lo sento come giro di boa.  I buoni propositi fin da piccola, me li sono posti ora: Ricordo sorridendo che, siccome a scuola ero la classica sfigatella magra con gli occhiali e l’apparecchio, in vacanza mi facevo tutti i punti da smarcare per poter essere vincente. Il look, le cose da fare, dove volevo arrivare. E devo dire che in parte ci riuscivo a smarcarli. Un anno sono tornata decisa a comprarmi un giubbotto di pelle, ero sicura che quello avrebbe fatto la differenza. L’ho comprato, un bomberino di pelle carinissimo, aveva all’interno una fodera argentata. Cavolo, il tallone di Achille! È finita che ho trovato un mio compagno che lo indossava al contrario per fare da catarifrangente. Sfigata io? Forse. Una cosa però, l’ho imparata: L’autoironia. Non solo, tendo spesso a cercare cose che mi distinguano dalla massa. Le ostento quasi.
Al ritorno da queste vacanze, ho di nuovo l’obiettivo look, due gravidanze una dietro l’altra e tutte invernali, hanno dato un duro colpo al mio armadio. E poi sono cambiate le mie esigenze, i miei gusti, il mio fisico. Inoltre, diciamolo, fare shopping per Numero Uno e Due è decisamente più divertente.

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L’obiettivo: Trovare il modo di superare il momento del rientro al lavoro. Trovare il modo di stare il più possibile con i miei bimbi, pur lavorando. Alla ricerca di un’idea.
Sento già l’aria che mi manca.
Qualcosa dovrò pur inventarmi. Ho ancora qualche mese di tempo.

So che non sono l’unica a stare cosi, so che ci sono altre tantissime mamme che, come me, sogano l’alternativa giusta. Alcune l’hanno trovata, altre la stanno cercando. È come farsi un vestito su misura. Io non so nemmeno tenere un ago in mano…..
Maledetto LuMerdì, qui cito una collega, post ferie!

 

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