C’è un giorno che  anticipa il gusto amaro del lunedì mattina: la domenica pomeriggio.

Se poi, si tratta della domenica del rientro da tre settimane di ferie, è anche peggio.

Con la testa non sei più in vacanza, con il cuore lo sei, ma ti viene tristezza. Insomma non te la godi per niente. Ovunque tu ti trova, senti che L pacchia è finita, quindi qualunque cosa tu faccia in quella giornata, ha un sapore un po’ amaro.

Così, come si fa con i cerotti, via senza pensarci: strappare decisi.

Partenza anticipata e alle due, rientravamo in città.

Tutto quel grigiore, dopo tanto verde. Tutto quel rumore assordante, dopo il fruscio delle foglie e i canti dei grilli.

Hai però, ancora il tempo di consolarti: sei a casa.

Casa tua.

Il tuo letto, la tua doccia, le tue cose. Hai di nuovo il Wi-Fi (beh si dai tutto fa, no?).

Lentamente inizi a disfare le valigie.

Questa specie di calma prima della tempesta dura sino al giorno dopo. Questo è un momento “cuscinetto” in cui lentamente ti ributti nella vecchia caotica routine.

 

 Arriva il lunedì mattina. Quello del rientro serio.

Il rientro al lavoro (come i primi giorni di scuola, speri che, almeno per questa prima settimana, non ti tocchi lo straordinario). Quando rivedi colleghi, scrivania e PC e vorresti girare i tacchi.

Il rientro alla vita di tutti giorni.

L’inizio di un nuovo count down verso le prossime feste: Natale.



Anche chi, come me, è mamma full time, non è esente dal sticazzi da rientro.

Quando dopo quasi un mese tutti insieme, ci si ritrova separati: papà in ufficio e noi a casa. Smarrimento. Sconforto. Nostalgia.

Ti guardi intorno dopo che il tuo compagno si è tirato dietro la porta: e ora che si fa?

Ed è lì che capisci, che questa volta hai staccato davvero. Meno male, finalmente.

La domanda, comunque, aspetta una risposta.

Ora che si fa?

Già, da che parte inizio oggi?

Inesorabile arriva lei a riportarti alla realtà: l’infinita pila di roba sporca da lavare. Le valigie sono praticamente vuote, il sacco dei panni sporchi invece, sta esplodendo.

Si inizia così, il primo lunedì dopo le vacanze.

Quello che, quando stai per partire, a inizio ferie, diventa tabù nominarlo o pensarlo. Quello al cui solo pensiero, vorresti fermare il tempo a quei due secondi in cui timbri e sai che sarai in ferie per tre settimane. In cui chiudi la porta di casa dietro alle tue spalle, con la voglia e la speranza di non dover pensare ad altro che a rilassarti, svagarti.

Oggi è quel lunedì mattina più di merda degli altri.

Il lumerdi per eccellenza.

Con voi, che come me oggi, state ripartendo, ripetiamo tutti insieme:

We can do it!

Wecandoit

Week end? Yes, we can

4 commenti

  1. Come e’ vero! Il rientro dalle vacanze e’ a dir poco tragico! E la parola lumerdi’ e’ stupenda! ehhehe
    Per quanto mi riguarda mi approccio nuovamente alla vita con molta, moooolta calma

    1. non è farina del mio sacco, ma di una ex collega che lo diceva sempre: il lumerdì 😛
      Rende benissimo, vero? ahahah
      Anche io sto iniziando lentamente, mi sento proprio smarrita. Buon rientro a te!

  2. Eh già, maledetto Lumerdì!!

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