“Come è piccolo, il mio non me lo ricordo così!” , esclamerà la tua amica prendendo in braccio tuo figlio la prima volta.

Tu, neomamma, allora, penserai tra te e te:

TU non te lo ricordi più, A ME, Invece, non succederà!
Inizierai a cercare di imprimerti nella mente ogni singolo secondo e quando ti sembrerà di perderti troppe cose, scatterai una foto, una dietro l’altra.

 

Milioni, trilioni di foto al secondo che, nemmeno il principino George, pagine di diario scritte: il tuo primo rigurgito, la tua prima cacca, il tuo primo gggg, il tuo primo ruttino…
Milioni, trilioni di prime volte messe nero su bianco, con data, ora, minuti, secondi e primi.

Ogni volta che farai il back up dello smartphone impiegherai otto ore, perché in quel momento scoprirai che negli ultimi mesi hai scattato qualcosa come 3000 foto. Moltiplicando mentalmente questo numero per tutti i mesi a venire e per il numero dei figli, linkerai subito Amazon per ordinare almeno una quindicina di hard disk esterni da almeno un tera ciascuno.

Video, registrazioni audio. Accumulerai vestitini, tutine, calzini, scarpine da mettere nella scatola dei ricordi che, più passano i mesi, più assomiglierà  a un nuovo appartamento con una stanza in più che dovrai avere per contenere tutto.




L’amara verità?

Non possiamo mettere tutta la vita dei nostri figli, tutte le emozioni, tutte le gioie, i batticuore, in una scatola, in un diario, in un hard disk.
Bisogna fare alla vecchia maniera, quella degli antichi, quella dei romantici: archiviare nel cuore.

Così è una fottuta verità, quella che ti viene anticipata pochi giorni dopo il parto, perché è dannatamente vero, che anche tu, dopo qualche tempo, non ricorderai come era tuo figlio appena nato.

Un giorno per caso, scorrerai le foto sul tuo telefono e ti sorprenderai sentendoti dire:” oh, che piccolino che eri, come sei cresciuto… non mi ricordavo….”.

A te sembrerà essere sempre stato esattamente come è adesso.

No, non te li ricorderai più i tuoi figli appena nati, o a pochi mesi di vita, non nitidamente come vorresti.
Perché mamma, per quanto tu cercherai di tenere il passo del loro tempo, loro andranno sempre troppo veloci per te.

Non dimenticherai mai però, l’emozione della prima volta che li hai tenuti in braccio, che hai annusato il loro odore.

Ciò che “impressiona” il cuore, non si scorda mai.

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