Che genitore vorreste essere, ve lo chiedete mai? Io sempre. Esattamente un secondo dopo aver fatto qualcosa che di sicuro non era in linea con il mio ideale.

Che genitore vorrei essere?

Non quello che sono in questi giorni. Arrabbiata, stanca, frustrata. Non é colpa dei miei bimbi. Non sono loro a essere troppo agitati, troppo vivaci. Sono io.

Allora mi richiedo che genitore vorrei essere? Non quello che, a fur di sbottare come una matta perché non può fare la doccia in santa pace, fare una dormita decente, dedicarsi un pò di tempo senza ritagliarselo tra uno strofinaccio e una pentola, ha insegnato a suo figlio a dire:” Che palle!”. Non voglio nemmeno essere quel genitore che urlando quando é arrabbiato, insegna a urlare per farsi valere e ascoltare.

I nostri figli sono lo specchio dei nostri comportamenti, delle nostre parole, delle nostre reazioni e azioni.

La cosa terribile é che li sgridiamo per abitudini, parole che hanno imparato da noi. Quella volta che ho lasciato la tv accesa durante il.pranzo e poi l’ho rifatto l’altra volta ancora, cosicché Mattia poi voleva cenare con la tv. Allora giú a discutere, a sgridare, ma forse farei meglio a sgridare me stessa.

Quando qualcosa mi infastidisce in Mattia, state certi che spesso é qualcosa di mio che lui ha preso.


Che genitore vorrei essere?

Uno che non urla, che ha pazienza, equilibrio. Ecco la parola chiave. Un genitore equilibrato. Ma come faccio a esserlo se spesso sono io a essere in bilico come donna?

Giá, facile essere figlia e pensare:” Quando sarò mamma io questo con i miei figli non lo farò…”. Per alcune cose funziona, per altre proprio per niente. Diabolico, poi, é proprio il fatto di sapere che non si dovrebbe fare, ma farlo lo stesso. Un esempio? Non discutere davanti ai propri pargoli. Un altro? Non dire parolacce davanti ai propri figli. Un altro ancora? Lasciare fuori ogni situazione disturbante, i problemi di tutti i giorni. Questo significa che, se sono nervosa perché ho un problema da risolvere, non devo riversare questo mio nervosismo sui miei figli. Io spesso non ci riesco.

Che genitore vorrei essere…. Quello che accoglie, che paziente spiega. Quello che ogni giorno si inventa mille attività creative, che fa dipingere, disegnare. Che sorridente fa i biscotti, le torte.

Che genitore vorrei essere? Quello che protegge. Proteggere. Ecco un altro compito difficilissimo. Proteggere i propri figli, senza renderli avvulsi dalla realtá. Non quindi, con la campana di vetro, ma dar loro gli strumenti per far fronte alle difficoltà. Proteggerli anche da noi stessi, da me, che non sono sempre il buon esempio.

Che genitore vorrei essere? Quello che da il buon esempio. Quanto é difficile.

Che genitore sono? Quello che cerca di imparare dai propri errori, commessi proprio mentre sta amando i suoi figli alla follia.

 

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