Utilizzo i Social Media da anni, la mia parte esibizionista si compiace di ogni post e immagine] che metto. Adoro scattare foto, applicare filtri, elaborarle e poi postarle. Scrivo post, piccoli pensieri, auto ironie, condivido momenti giocosi e anche momenti di oscurità interiore. L’ho sempre fatto. Prima e dopo la nascita dei miei figli.

Da quando sono nati loro, però, mi pongo decisamente molti più scrupoli e limiti nel postare immagini che li ritraggono: la regola che mi sono data è quella di non mostrarli mai per intero e di faccia.

Solo foto dove si intravedono, oppure di alcune parti di loro: mani, piedi, nuca, schiena. Insomma nulla che li possa rendere riconoscibili. E infatti spesso, quando incontro amici per strada che non mi vedono da tempo, esclamano:”oh fammi vedere Mattia e Amalia, che su facebook non li metti mai!”.

Certo ancora adesso, anche dopo l’inizio della mia avventura come A (Im)Perfect Mom, i miei account social personali sono privati e blindati.

La tentazione c’è ed è forte

É anche vero, però, che da quando ho aperto il mio blog e la relativa pagina su facebook, mi sono trovata più volte nella tentazione di mettere qualcosa di più. Come resistere a un sorriso di un bimbo che ha messo il suo primo dente, a quello che si incammina con lo zaino sulle spalle verso il suo primo giorno di scuola. Soprattutto, se è un blog di una mamma, che non si concentra sugli outfit da mamma fashion, ma sulla propria vita familiare di tutti i giorni, come prescindere dalle foto dei propri figli in bella mostra?

Bella domanda

Se avete dato un’occhiata in giro tra i miei post, avrete notato che io continuo con la mia regola: dei miei figli avrete intravisto sino adesso, piedi, bambine, schiena, insomma nessun primo piano o simili. La tentazione è forte, anche perché nella condivisione, c’è proprio la gioia e l’orgoglio di mostrare i capolavori più belli della mia vita.

Nonostante ciò, mandarli totalmente in pasto al web proprio non ci riesco.

La mia è una riflessione sull’argomento, sia chiaro, nessun giudizio verso chi invece, posta foto dei propri bambini.

A conferma di questo, vi offro due punti su cui sono attaccabile: Amalia appare sul sito di BabyMonkey, una famosa marca di fasce (il viso è per lo più nascosto), non solo, come più volte ho scritto, insieme abbiamo anche fatto degli scatti per I.ON Crochet Baby, negozio on line che produce e vende collane da allattamento.

BabyMonkey e I.ON Crochet Baby foto

Semplicemente rifletto e lo faccio da domenica, quando chiacchierando con un amico è venuto fuori l’argomento.

Principalmente, il motivo per cui non posto foto integrali dei miei figli, è di precauzione: ho paura che qualche malintenzionato possa utilizzarle in modo improprio o di vederle su siti non proprio raccomandabili, magari senza nemmeno accorgermene. E anche un po’ di gelosia: certi momenti devono restare privati.

Questione di privacy

Domenica però, discutendo è venuta fuori una nuova prospettiva, a cui, ammetto, non avevo ancora pensato. Forse molti di voi sì, di sicuro non scopro l’acqua calda. Tutto é nato da un aneddoto che mi é stato raccontato in quel contesto. Si tratta di un ragazzo, al quale da piccolo i genitori avevano fatto fare una pubblicità e di come sia rimasto segnato e turbato da questo, una volta diventato adulto. Di come sentisse violata la sua stessa persona.

Faccio allora, una premessa. Da sempre mi batto con i miei cari, con amici, con chiunque la pensi in modo opposto, affinché i bambini vengano considerati persone da subito. Per quanto mi riguarda, già da quando sono nella pancia, ma la mia è una visione estrema. Partiamo invece, da quando nascono. Spesso sento frasi del tipo: “eh non vedo l’ora che cresca, a un mese mica capisce, interagisce, sta lì, mangia, dorme e stop”.

Io ci rimango male. Non è vero. I bimbi appena vengono al mondo sono persone, senza esperienza del mondo, certo, ma sono persone e meritano come tali rispetto. Quando parliamo in loro presenza come se non ci fossero, quando mentiamo loro per non farli piangere (la mamma torna tra poco, va solo qui sotto….sì quattro ore in ufficio!), beh lì non li rispettiamo. Pensiamo di poterli fregare. Invece no.

mamma non mettere la mia foto su facebook

Mi fermo qui, l’argomento del mio post non è questo, ma tenendo quanto appena scritto come premessa, vi dirò dove voglio arrivare.

Rispettare i miei figli come persona e quindi, quello che mi sono chiesta è: un domani, quando saranno più grandi e troveranno foto che li ritraggono sul web, loro ne saranno contenti? Girando la domanda su me stessa, se qualcuno per anni postasse le mie foto senza che io lo sapessi, sarei poi contenta un domani di scoprirlo?

La mia risposta è: non tanto.

Non posso rispondere per Mattia e Amalia, la risposta non la posso sapere a priori, posso solo cercare di agire per il meglio.

Come genitore, mi ritrovo ora a pormi questa domanda e ad avere l’istinto di cancellare qualsiasi foto ritragga anche un semplice dito dei miei bimbi.

So che non lo farò, ma per questo motivo, il mio blog continuerà a essere ricco di foto mie in primo piano, di lato, di schiena, insomma come vorrò, ma le foto dei miei figli saranno sempre immagini sfuocate, di alcune parti, di alcuni momenti ripresi da lontano e di schiena.

In conclusione, l’unica cosa che mi sento di dire è quella di pensare bene prima di pubblicare una qualunque cosa riguardi i nostri figli: non é solo una questione di sicurezza, é anche una questione di rispetto della loro persona.

Certo, i tempi stanno cambiando, Mattia e Amalia nascono giá in un mondo tutto “social”, però é giusto fermarsi un secondo a rifletterci sopra. Anche perché un domani non troppo lontano, saranno proprio loro a chiedermi di aprire un profilo facebook piuttosto che altro.

E lì saranno cavoli amari.

 

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